LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: genericità dei motivi

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una sentenza di condanna della Corte d’Appello. Il motivo è che l’impugnazione era formulata in modo generico e indeterminato, non specificando gli errori nella motivazione della sentenza precedente. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 5 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Genericità dei Motivi Conduce alla Condanna

Nel complesso universo della procedura penale, la precisione e la chiarezza sono requisiti fondamentali. Un’impugnazione redatta in modo superficiale può portare a una declaratoria di ricorso inammissibile, con conseguenze significative per l’imputato. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 9521/2024, offre un chiaro esempio di come la genericità dei motivi di ricorso possa precludere l’esame di merito e comportare ulteriori condanne economiche.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione da un individuo, a seguito di una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Messina. L’imputato, attraverso il suo difensore, lamentava un presunto vizio di motivazione nella sentenza di secondo grado, sostenendo che il ragionamento dei giudici d’appello in merito alla sua responsabilità penale fosse errato.

La Decisione della Cassazione: Analisi del Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. La decisione non è entrata nel merito della colpevolezza o innocenza del ricorrente, ma si è fermata a un livello preliminare, quello dei requisiti formali dell’atto di impugnazione. Secondo i giudici, il motivo di ricorso era affetto da ‘genericità per indeterminatezza’, una formula tecnica che indica la mancanza di specificità delle censure mosse alla sentenza impugnata. In pratica, il ricorrente non aveva rispettato le prescrizioni dell’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale, che impone di indicare in modo chiaro e specifico le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono l’impugnazione.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha spiegato che, per consentire al giudice dell’impugnazione di esercitare il proprio controllo, non è sufficiente una critica generica alla sentenza. È necessario, invece, individuare con precisione i passaggi della motivazione che si ritengono errati, illogici o contraddittori, e spiegare perché. Nel caso di specie, il ricorso si limitava a criticare l’affermazione della responsabilità penale senza articolare una censura specifica e puntuale contro la motivazione, che la Corte ha invece ritenuto ‘logicamente corretta’. I giudici di appello, secondo la Cassazione, avevano adempiuto al loro onere argomentativo, facendo riferimento a elementi ritenuti decisivi e rilevanti per la decisione. Di fronte a una motivazione adeguata, il ricorso generico non ha potuto superare il vaglio di ammissibilità.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La conseguenza diretta della dichiarazione di inammissibilità è stata duplice. In primo luogo, la condanna penale è diventata definitiva. In secondo luogo, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale per chi opera nel diritto: un ricorso per cassazione non è una semplice riproposizione delle proprie tesi, ma deve essere un’analisi tecnica e mirata dei vizi della sentenza impugnata. La mancanza di specificità non solo rende l’impugnazione inefficace, ma espone anche a sanzioni economiche, trasformando un tentativo di difesa in un ulteriore aggravio per l’imputato.

Per quale motivo principale il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato era generico e indeterminato, non indicando in modo specifico gli elementi che avrebbero dovuto dimostrare il vizio di motivazione della sentenza impugnata, in violazione dei requisiti prescritti dalla legge.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa richiede la legge per presentare un ricorso valido in Cassazione?
Secondo l’ordinanza, che richiama l’art. 581 c.p.p., un ricorso deve indicare specificamente gli elementi che sono alla base della censura formulata, permettendo al giudice di individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio controllo. Non è sufficiente una critica generica alla sentenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati