Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di Motivi Generici in Cassazione
Quando si impugna una sentenza, specialmente davanti alla Corte di Cassazione, è fondamentale che i motivi del ricorso siano chiari, specifici e dettagliati. Un recente provvedimento della Suprema Corte ha ribadito questo principio, dichiarando un ricorso inammissibile proprio a causa della genericità delle censure mosse. Questa decisione offre un’importante lezione sulle conseguenze procedurali e finanziarie di un atto di impugnazione redatto in modo superficiale.
I Fatti alla Base della Decisione
Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Venezia. Il ricorrente lamentava, in sostanza, due vizi principali del provvedimento impugnato:
1. Omessa motivazione: in relazione all’articolo 129 del codice di procedura penale, che disciplina l’obbligo del giudice di dichiarare d’ufficio determinate cause di non punibilità.
2. Difetto di qualificazione giuridica del fatto: sostenendo che i giudici di merito avessero inquadrato erroneamente la vicenda dal punto di vista legale.
Tuttavia, queste lamentele sono state formulate in modo estremamente vago, senza fornire alcun elemento concreto a loro supporto.
La Valutazione sul ricorso inammissibile della Cassazione
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un’argomentazione netta e perentoria: i motivi addotti non sono consentiti dalla legge in sede di legittimità. Questo perché il giudizio di Cassazione non è una terza istanza di merito dove si possono riproporre valutazioni sui fatti, ma un controllo sulla corretta applicazione del diritto.
Le Motivazioni della Decisione
I giudici hanno sottolineato come i motivi del ricorso fossero del tutto generici. L’atto si limitava a enunciare i presunti vizi senza specificare in cosa consistessero concretamente l’omessa motivazione o l’errata qualificazione giuridica. Non è stato fornito alcun dettaglio sui punti della sentenza che sarebbero stati carenti o errati, né è stata argomentata la rilevanza di tali presunti difetti ai fini della decisione finale.
In pratica, l’appellante ha mancato di indicare con precisione le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostenevano la sua richiesta, rendendo impossibile per la Corte un esame nel merito. Di fronte a una tale carenza, la Corte non ha potuto fare altro che dichiarare l’inammissibilità dell’impugnazione.
Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di ricorso inammissibile, volta a sanzionare l’abuso dello strumento processuale.
Conclusioni: L’Importanza della Specificità negli Atti Giudiziari
Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del diritto processuale: la specificità dei motivi di impugnazione. Non è sufficiente contestare genericamente una decisione; è necessario articolare le proprie critiche in modo dettagliato, indicando le violazioni di legge e le carenze motivazionali in modo puntuale. Un ricorso inammissibile non solo priva la parte della possibilità di vedere esaminata la propria posizione nel merito, ma comporta anche significative conseguenze economiche. Per avvocati e assistiti, questa decisione è un monito a preparare con la massima cura e precisione ogni atto di impugnazione, specialmente quando ci si rivolge al supremo organo della giurisdizione.
Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. In questo caso, la somma è stata fissata in tremila euro.
Perché il ricorso è stato giudicato generico in questo caso?
Il ricorso è stato ritenuto generico perché si limitava a lamentare l’omessa motivazione e un difetto di qualificazione giuridica del fatto senza specificare nulla in ordine ai vizi dedotti e alla loro rilevanza, rendendo impossibile per la Corte un esame nel merito.
Qual è il ruolo della Corte di Cassazione in un processo penale?
La Corte di Cassazione svolge un giudizio di legittimità, ovvero non riesamina i fatti del processo, ma verifica che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge e abbiano motivato la loro decisione in modo logico e coerente.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 43916 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 43916 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 31/10/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME COGNOME nato il 28/06/1985
avverso la sentenza del 23/11/2023 della CORTE APPELLO di VENEZIA
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
Ritenuto che i motivi dedotti nel ricorso non sono consentiti dalla legge in sede di legittimità;
Considerato infatti che tali motivi sono del tutto generici, in quanto limitati a lamentare l’omessa motivazione in relazione all’art. 129 cod. proc. pen. e il difetto di qualificazione giuridica del fatto, senza nulla altro specificare in ordine ai vizi dedotti anche in punto di rilevanza;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 3í/10/2024.