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Ricorso inammissibile: genericità dei motivi

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per il reato di cui all’art. 95 d.P.R. 115/2002. La decisione si fonda sulla totale genericità delle censure difensive, ritenute prive di specifiche ragioni di fatto e di diritto. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Genericità Costa Cara

Presentare un ricorso in Cassazione richiede precisione e argomentazioni solide. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci ricorda le severe conseguenze di un’impugnazione generica, evidenziando come un ricorso inammissibile non solo ponga fine alle speranze di riforma di una sentenza, ma comporti anche significative sanzioni economiche. Analizziamo questa ordinanza per comprendere i criteri di ammissibilità e le insidie da evitare.

Il Contesto del Caso Giudiziario

Il caso trae origine da una condanna emessa sia in primo grado che in appello a carico di un imputato, ritenuto responsabile per il reato previsto dall’articolo 95 del d.P.R. 115/2002 (Testo Unico sulle Spese di Giustizia). Tale norma sanziona chi rende dichiarazioni false o omette informazioni rilevanti al fine di ottenere l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato.

Contro la sentenza della Corte d’Appello di Venezia, la difesa ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando un’errata applicazione della legge penale e vizi della motivazione, quali mancanza, contraddittorietà e manifesta illogicità.

L’Analisi della Corte e il Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti, ha rapidamente concluso per l’inammissibilità del ricorso. Il punto centrale della decisione risiede nella valutazione dei motivi di impugnazione presentati dalla difesa. I giudici hanno riscontrato che le deduzioni difensive erano del tutto generiche e astratte.

Invece di contestare specifici passaggi argomentativi della sentenza impugnata con precise ragioni di fatto e di diritto, il ricorso si limitava a formulare critiche vaghe. Questo approccio ha reso il ricorso inammissibile, poiché non ha permesso alla Corte di svolgere il proprio ruolo di giudice di legittimità, che non può riesaminare i fatti del processo ma solo verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha motivato la sua decisione sottolineando come la sentenza della Corte d’Appello fosse ben argomentata, logica e priva di vizi. Il ragionamento dei giudici di merito era basato su corretti criteri di inferenza e su ‘condivisibili massime di esperienza’, risultando convergente con la decisione del Tribunale di primo grado.

Le critiche sollevate nel ricorso sono state giudicate ‘prive delle ragioni di fatto e di diritto poste a fondamento’. In sostanza, la difesa non ha spiegato perché e in quali punti la sentenza fosse errata, ma si è limitata a enunciare principi generali senza calarli nella realtà processuale. La Corte ha quindi applicato il principio consolidato secondo cui un’impugnazione, per essere ammissibile, deve contenere una critica specifica e puntuale al provvedimento contestato.

Conclusioni: Le Conseguenze di un Ricorso Generico

Le implicazioni pratiche di questa ordinanza sono chiare e severe. La dichiarazione di inammissibilità ha comportato non solo la conferma definitiva della condanna per l’imputato, ma anche due conseguenze economiche dirette:

1. Condanna al pagamento delle spese processuali: il ricorrente deve farsi carico dei costi del procedimento di Cassazione da lui inutilmente attivato.
2. Versamento alla Cassa delle ammende: È stata disposta la condanna al pagamento di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o inammissibili.

Questa decisione ribadisce un principio fondamentale: il diritto all’impugnazione deve essere esercitato con serietà e rigore tecnico, formulando censure specifiche e pertinenti, pena l’inammissibilità e le relative sanzioni.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati dalla difesa sono stati ritenuti del tutto generici e privi delle specifiche ragioni di fatto e di diritto necessarie a criticare efficacemente la sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte che presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma pecuniaria (in questo caso, 3.000 euro) in favore della Cassa delle ammende.

Cosa significa che la sentenza impugnata era logica e ben motivata?
Significa che la sentenza della Corte d’Appello era esente da vizi logici, basata su corretti criteri di inferenza (cioè su deduzioni razionali a partire dai fatti accertati) e fondata su massime di esperienza condivisibili, presentando un apparato argomentativo coerente e completo a sostegno della responsabilità penale dell’imputato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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