LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile e condanna alle spese

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Catania, ritenendo i motivi manifestamente infondati. Questa decisione ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro. Il caso evidenzia le conseguenze di un ricorso inammissibile e i criteri applicati dalla Suprema Corte.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi dell’Ordinanza della Cassazione

L’accesso alla giustizia e il diritto di impugnare una decisione sfavorevole sono pilastri del nostro sistema legale. Tuttavia, questo diritto non è illimitato e deve essere esercitato nel rispetto delle norme procedurali. Un esempio emblematico è il caso del ricorso inammissibile, una situazione in cui l’impugnazione non supera il vaglio preliminare della Corte e non viene esaminata nel merito. Analizziamo una recente ordinanza della Corte di Cassazione per comprendere meglio i contorni di questo istituto e le sue severe conseguenze.

Il Contesto del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catania in data 17 maggio 2024. Il ricorrente, attraverso i suoi legali, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, sollevando una serie di motivi a sostegno della propria tesi. Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale della Corte per la valutazione preliminare.

La Decisione della Corte di Cassazione

Con un’ordinanza emessa il 18 febbraio 2025, la Corte di Cassazione ha posto fine al percorso processuale del ricorrente in modo netto e definitivo. I giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel vivo della questione, ovvero non stabilisce se il ricorrente avesse torto o ragione nel merito, ma si ferma a un gradino prima: l’impugnazione stessa non era proponibile.

Le motivazioni

La motivazione, sebbene sintetica come spesso accade in questo tipo di ordinanze, è estremamente chiara. La Corte ha rilevato che “i motivi sono manifestamente infondati”. Questa espressione tecnica indica che le argomentazioni presentate dal ricorrente erano talmente prive di pregio giuridico da risultare palesemente errate o non pertinenti, al punto da non richiedere un’analisi approfondita. In sostanza, il ricorso non presentava alcun elemento valido che potesse giustificare un esame nel merito della questione. Quando i motivi di un ricorso sono così deboli, la legge prevede che il giudice possa dichiararlo inammissibile senza procedere oltre, per ragioni di economia processuale e per scoraggiare impugnazioni dilatorie o pretestuose.

Le conclusioni

Le conseguenze pratiche di questa ordinanza sono particolarmente gravose per il ricorrente. In primo luogo, la sentenza della Corte d’Appello di Catania diventa definitiva e irrevocabile. In secondo luogo, la declaratoria di inammissibilità comporta una condanna economica severa. Il ricorrente è stato obbligato a pagare le spese processuali sostenute dallo Stato per la gestione del suo ricorso. Inoltre, è stato condannato a versare la somma di tremila euro alla “Cassa delle ammende”. Quest’ultima è una sanzione pecuniaria volta a penalizzare l’abuso dello strumento processuale e a finanziare programmi di riabilitazione per i detenuti. Questa decisione serve da monito: il diritto di impugnazione deve essere esercitato con serietà e sulla base di argomentazioni giuridiche solide, pena l’immediata reiezione e l’imposizione di sanzioni economiche significative.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che il ricorso non può essere esaminato nel merito dalla Corte perché i motivi presentati sono stati ritenuti ‘manifestamente infondati’, cioè privi di ogni fondamento giuridico evidente. Di conseguenza, la decisione impugnata diventa definitiva.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente in questo caso?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento di tutte le spese processuali e al versamento di una somma aggiuntiva di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver presentato un ricorso infondato.

Perché la Corte di Cassazione ha ritenuto i motivi ‘manifestamente infondati’?
L’ordinanza afferma che i motivi erano ‘manifestamente infondati’, indicando che le argomentazioni legali del ricorrente erano così evidentemente prive di pregio da non richiedere un’analisi approfondita per essere respinte, giustificando una decisione rapida di inammissibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati