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Ricorso inammissibile e condanna alle spese

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 4 febbraio 2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. La decisione ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro. Questo caso evidenzia le conseguenze dirette di un’impugnazione che non supera il vaglio preliminare di ammissibilità.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze della Decisione della Cassazione

L’esito di un procedimento giudiziario può dipendere non solo dal merito delle questioni, ma anche dal rispetto rigoroso delle norme procedurali. Un esempio emblematico è rappresentato dal caso di un ricorso inammissibile, come quello definito dalla Corte di Cassazione con una recente ordinanza. Questo provvedimento sottolinea le conseguenze economiche dirette per chi presenta un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna in data 9 maggio 2024. Il ricorrente, cercando di ottenere una riforma della decisione di secondo grado, ha adito il massimo organo della giurisdizione penale. Il procedimento è giunto all’udienza del 4 febbraio 2025 per la discussione finale.

La Decisione della Corte di Cassazione sul Ricorso Inammissibile

Dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere designato e dato avviso alle parti, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha emesso la sua decisione tramite ordinanza. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, troncando sul nascere ogni possibilità di esaminare nel merito le doglianze sollevate dal ricorrente.

La declaratoria di inammissibilità ha comportato due precise conseguenze economiche a carico del ricorrente:
1. La condanna al pagamento di tutte le spese processuali sostenute.
2. Il versamento di una somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.

Le motivazioni

L’ordinanza in esame è un provvedimento dispositivo (P.Q.M. – ‘Per Questi Motivi’), che si concentra sull’enunciazione della decisione finale senza esporre nel dettaglio le ragioni giuridiche sottostanti. Tuttavia, la dichiarazione di un ricorso inammissibile implica che l’impugnazione presentava vizi preliminari che ne hanno impedito l’analisi. Tali vizi possono riguardare, ad esempio, la tardività della presentazione, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge, difetti di forma o la proposizione di censure che non sono consentite in sede di legittimità (come la rivalutazione dei fatti).

La condanna alle spese e al pagamento di una sanzione pecuniaria non è una misura punitiva discrezionale, ma una conseguenza quasi automatica prevista dalla legge per scoraggiare impugnazioni dilatorie, pretestuose o tecnicamente errate. Questa sanzione ha una duplice finalità: da un lato, ristorare lo Stato dei costi processuali e, dall’altro, sanzionare l’abuso dello strumento processuale, che impegna inutilmente le risorse della giustizia.

Le conclusioni

La decisione della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale: l’accesso alla giustizia è un diritto, ma il suo esercizio deve avvenire nel rispetto delle regole. Un ricorso inammissibile non solo non produce alcun risultato favorevole, ma si traduce in un aggravio di costi per il proponente. Questa ordinanza serve da monito sull’importanza di una valutazione attenta e professionale prima di intraprendere un’impugnazione, specialmente davanti alla Suprema Corte, dove i motivi di ricorso sono strettamente circoscritti a questioni di legittimità e non di merito.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
In base a quanto stabilito nell’ordinanza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammontava la sanzione pecuniaria in questo caso specifico?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende, oltre alle spese del procedimento.

La Corte di Cassazione esamina il merito della questione se il ricorso è inammissibile?
No. La dichiarazione di inammissibilità è una decisione preliminare che impedisce alla Corte di esaminare il contenuto e le ragioni del ricorso. Il processo si conclude senza una valutazione nel merito delle doglianze.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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