Ricorso Inammissibile: La Cassazione Conferma la Linea Dura contro le Doglianze Generiche
L’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione, Sezione Penale, il 17 maggio 2024, offre un importante promemoria sui requisiti di ammissibilità dei ricorsi. La Suprema Corte ha dichiarato un ricorso inammissibile, ribadendo un principio fondamentale: le impugnazioni devono essere specifiche e non limitarsi a doglianze generiche. Questo caso evidenzia le conseguenze negative per chi presenta un ricorso senza affrontare adeguatamente le motivazioni della sentenza impugnata, inclusa la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Messina del 24 novembre 2023. Il ricorrente contestava la decisione dei giudici di secondo grado, sollevando questioni relative alla recidiva e alla concessione delle attenuanti generiche. Tuttavia, secondo la valutazione della Suprema Corte, i motivi addotti non erano stati formulati in modo da superare il vaglio di ammissibilità.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. La conseguenza diretta di questa declaratoria è stata non solo la conferma della decisione della Corte d’Appello, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni della Decisione sul Ricorso Inammissibile
Il cuore della decisione risiede nella motivazione con cui i giudici di legittimità hanno respinto l’impugnazione. La Corte ha stabilito che i motivi presentati dal ricorrente non erano consentiti dalla legge in sede di legittimità, poiché si configuravano come ‘doglianze generiche’.
In altre parole, il ricorso si limitava a esprimere un dissenso generico rispetto alla sentenza d’appello, senza però correlarsi in modo specifico e critico alle ragioni giuridiche che avevano sostenuto quella decisione. I giudici di legittimità hanno sottolineato come la Corte d’Appello avesse, al contrario, ‘adeguatamente vagliato e disatteso con corretti argomenti giuridici’ i punti oggetto dell’impugnazione, in particolare quelli riguardanti la recidiva e le attenuanti generiche (pagine 2 e 3 della sentenza impugnata).
Un ricorso per cassazione, per essere ammissibile, deve individuare con precisione l’errore di diritto commesso dal giudice precedente, non può limitarsi a riproporre le stesse argomentazioni già respinte o a manifestare un generico malcontento per l’esito del giudizio. La mancanza di specificità rende il ricorso non idoneo a innescare il controllo di legittimità proprio della Corte di Cassazione.
Conclusioni e Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza riafferma con chiarezza un principio cardine del nostro sistema processuale: la specificità dei motivi di ricorso è un requisito imprescindibile. Per gli operatori del diritto e per i cittadini, la lezione è chiara: un ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge. Pertanto, ogni motivo di impugnazione deve essere tecnicamente ben costruito, puntuale e critico verso la motivazione della sentenza precedente. Affidarsi a doglianze generiche non solo è inefficace, ma comporta anche conseguenze economiche significative, come dimostra la condanna alle spese e alla sanzione inflitta in questo caso.
Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che il ricorso viene respinto dalla Corte senza un esame nel merito, perché non rispetta i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge, come nel caso in cui i motivi siano troppo generici.
Perché i motivi del ricorso sono stati definiti ‘doglianze generiche’?
Perché le lamentele presentate non si confrontavano in modo specifico e puntuale con le argomentazioni giuridiche della sentenza impugnata, ma si limitavano a una critica vaga e non pertinente rispetto alle ragioni della decisione precedente.
Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 22762 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 22762 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 17/05/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a MESSINA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 24/11/2023 della CORTE APPELLO di MESSINA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
n. 189 – R.G. n. 1902/24
OSSERVA
Ritenuto che i motivi dedotti nel ricorso non sono consentiti dalla legge in sede di legittimità, perché costituiti da doglianze generiche, che non si correlano alle ragioni della decisione impugnata, che ha adeguatamente vagliato e disatteso con corretti argomenti giuridici i punti oggetto della odierna impugnazione (si vedano, in particolare, pagg. 2 e 3 sulla recidiva e sulle attenuanti generiche);
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 17/05/2024.