Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di una Condanna alle Spese
Presentare un’impugnazione in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma è un percorso irto di ostacoli formali e sostanziali. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre lo spunto per analizzare le gravi conseguenze di un ricorso inammissibile, che non solo chiude definitivamente la porta a una revisione del caso, ma comporta anche significative sanzioni economiche per il proponente. Questo caso evidenzia l’importanza di una valutazione attenta prima di adire la massima Corte.
Il Contesto Processuale: l’Impugnazione di una Sentenza d’Appello
I fatti processuali traggono origine da una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catania in data 14 febbraio 2025. Un imputato, ritenendo ingiusta tale decisione, ha deciso di proporre ricorso per cassazione, affidando alla Suprema Corte il compito di valutare la legittimità della pronuncia di secondo grado. L’udienza per la discussione del ricorso è stata fissata per il 4 luglio 2025.
La Decisione della Suprema Corte: il Ricorso Inammissibile
La Corte di Cassazione, Settima Sezione Penale, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere designato, ha emesso un’ordinanza tanto sintetica quanto perentoria. Con la formula del P.Q.M. (Per Questi Motivi), i giudici hanno dichiarato il ricorso presentato semplicemente inammissibile. Questa decisione implica che la Corte non è entrata nel merito delle argomentazioni difensive, ma si è fermata a un giudizio preliminare che ha sancito la non conformità dell’atto di impugnazione ai requisiti richiesti dalla legge.
Le Motivazioni di un Ricorso Inammissibile
Sebbene l’ordinanza in esame non espliciti le ragioni specifiche dell’inammissibilità, possiamo delineare le cause più comuni che portano a una simile pronuncia. Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diversi motivi, tra cui:
* Vizi di forma: Mancanza di elementi essenziali nell’atto, come la chiara esposizione dei motivi o l’indicazione delle norme di legge che si assumono violate.
* Manifesta infondatezza: Quando le censure proposte appaiono palesemente prive di qualsiasi pregio giuridico, senza necessità di un approfondito esame.
* Proposizione di questioni di fatto: La Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Non può rivalutare i fatti del processo, ma solo verificare la corretta applicazione del diritto. Un ricorso che chiede una nuova valutazione delle prove è, per sua natura, inammissibile.
* Tardività: Presentazione del ricorso oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.
Nel caso di specie, la decisione è stata così netta da essere formalizzata con una semplice ordinanza, tipica dei casi in cui l’inammissibilità è di immediata evidenza.
Le Conclusioni: Conseguenze Economiche e Pratiche
La declaratoria di inammissibilità non è priva di conseguenze. La Corte, infatti, ha condannato il ricorrente a due pagamenti distinti:
1. Pagamento delle spese processuali: Si tratta dei costi relativi al procedimento di Cassazione, che vengono posti a carico della parte la cui impugnazione è stata respinta.
2. Versamento di una somma alla Cassa delle ammende: È stata inflitta una sanzione pecuniaria di 3.000 euro. Questa somma non va alla controparte, ma a un fondo statale destinato al miglioramento del sistema penitenziario. Tale sanzione ha una funzione deterrente, per scoraggiare la presentazione di ricorsi temerari o palesemente infondati che congestionano il lavoro della Suprema Corte.
In conclusione, questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla Corte di Cassazione è un rimedio eccezionale, da esperire solo in presenza di vizi di legittimità concreti e ben argomentati. Un’impugnazione superficiale o dilatoria non solo non ottiene il risultato sperato, ma si traduce in un’ulteriore e pesante sanzione economica.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte di Cassazione non esamina il merito delle questioni sollevate, ma rigetta l’impugnazione perché non rispetta i requisiti di forma o di sostanza previsti dalla legge.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso è condannata a pagare sia le spese del procedimento sia una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. In questo caso, la sanzione ammontava a 3.000 euro.
La Corte di Cassazione ha analizzato le ragioni del ricorrente nel merito?
No. La dichiarazione di inammissibilità impedisce alla Corte di valutare le ragioni e le argomentazioni di merito, poiché il giudizio si ferma a una verifica preliminare sulla validità formale e sostanziale dell’atto di ricorso.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 29050 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 29050 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 04/07/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a AUGUSTA11 16/01/1973
avverso la sentenza del 14/02/2025 della CORTE APPELLO di CATANIA
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
Rilevato che
COGNOME NOME, condannato per il reato di cui agli artt. 81 cpv. cod.
256, comma 1, e 256-bis, comma 2, d.lgs. 152 del 2006 (capo 1) e del reato di cui agl cpv. cod. pen. e 256-bis, comma 1, del d.lgs. 152 del 2006 (capo 2) alla pena di due
mesi di reclusione, determinata previo concordato in appello ex
art. 599-bis cod. proc. pen., articolando un solo motivo di ricorso, deduce vizio di motivazione con riguardo alla s
aetreato e alla pena;
Considerato che il motivo espone doglianze non consentite dalla legge in sede di leg perché contesta, tra l’altro, con censure del tutto prive di specificità, la di
colpevolezza e di gravità del fatto, sebbene il procedimento sia stato definito in se a norma dell’art. 599-bis cod. proc. pen., in accoglimento di concordato con espresso
ordine alla pena finale, e rinuncia agli altri motivi;
Ritenuto, pertanto, che il ricorso debba essere dichiarato inammissibile, con con ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro 3000 in favore del
delle Ammende, sussistendo profili di colpa nella determinazione delle cause di inammis
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento del processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso in Roma, il 4 luglio 2025.