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Ricorso inammissibile: conseguenze economiche

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 5 maggio 2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. Questa decisione ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, evidenziando le severe conseguenze di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando l’Appello Costa Caro

Presentare un’impugnazione in un processo penale è un diritto fondamentale, ma deve essere esercitato nel rispetto delle regole procedurali. Un’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti da un ricorso inammissibile. Questo provvedimento non solo chiude la porta a un ulteriore esame del caso, ma impone anche significative sanzioni economiche a carico di chi ha agito in giudizio senza i dovuti presupposti. Analizziamo insieme questa decisione per comprendere meglio la vicenda e le sue implicazioni.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo il 14 febbraio 2024. Il ricorrente, un uomo nato a Palermo nel 1974, ha cercato di ottenere la riforma della decisione di secondo grado, portando le proprie doglianze dinanzi ai giudici di legittimità. Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale e discusso nell’udienza del 5 maggio 2025.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile e le sue Conseguenze

All’esito dell’udienza, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza con una decisione netta e perentoria. I giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa statuizione non entra nel merito delle ragioni esposte dal ricorrente, ma si ferma a un livello preliminare, constatando la mancanza dei requisiti essenziali che ogni ricorso deve possedere per poter essere esaminato. La conseguenza di tale declaratoria è stata duplice e gravosa per il ricorrente: è stato condannato al pagamento delle spese processuali e, in aggiunta, al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria ha una funzione deterrente, volta a scoraggiare la presentazione di impugnazioni palesemente infondate o dilatorie.

Le Motivazioni

Il testo del provvedimento è estremamente sintetico e si concentra sul dispositivo finale (P.Q.M. – Per Questi Motivi), senza esporre nel dettaglio le ragioni giuridiche specifiche che hanno portato a qualificare il ricorso come inammissibile. Tuttavia, la motivazione risiede implicitamente nella stessa dichiarazione di inammissibilità. In procedura penale, le cause di inammissibilità sono tassativamente previste dalla legge e possono riguardare, ad esempio, il mancato rispetto dei termini per l’impugnazione, la carenza di legittimazione del ricorrente, o la manifesta infondatezza dei motivi addotti. La decisione della Corte presuppone quindi la verifica di una di queste criticità, talmente evidente da non rendere necessario un esame approfondito del merito della questione.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame è un monito importante sull’importanza di un approccio ponderato e tecnicamente corretto nell’esercizio del diritto di impugnazione. La dichiarazione di ricorso inammissibile non è una semplice archiviazione, ma un atto giurisdizionale che comporta conseguenze economiche tangibili. La condanna al pagamento delle spese e della sanzione alla Cassa delle ammende serve a tutelare l’efficienza del sistema giudiziario, sanzionando l’abuso dello strumento processuale. Per i cittadini, ciò si traduce nella necessità di affidarsi a professionisti competenti in grado di valutare attentamente le reali possibilità di successo di un ricorso prima di intraprendere un percorso giudiziario che, se infondato, può rivelarsi molto costoso.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che l’impugnazione non possiede i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge per essere esaminata nel merito, venendo così respinta in via preliminare dalla Corte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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