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Ricorso inammissibile: conseguenze economiche

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. Questa decisione procedurale ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, evidenziando le significative conseguenze economiche di un appello che non supera il vaglio di ammissibilità.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di un Appello Respinto dalla Cassazione

Quando si intraprende un percorso legale, è fondamentale comprendere non solo le possibilità di successo, ma anche i rischi procedurali. Un esempio emblematico è il caso di un ricorso inammissibile, una decisione che blocca l’appello prima ancora che se ne possa discutere il merito. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per analizzare le pesanti conseguenze, soprattutto economiche, di questa eventualità.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo nel settembre 2024. Il ricorrente, tramite i suoi legali, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando il caso all’ultimo livello di giudizio del sistema giudiziario italiano.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti, ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa pronuncia è di natura puramente procedurale. In termini semplici, i giudici non sono entrati nel vivo della questione (non hanno valutato se il ricorrente avesse torto o ragione nel merito), ma si sono fermati a un gradino prima. Hanno constatato che l’atto di impugnazione mancava dei requisiti formali o sostanziali che la legge richiede per poter essere esaminato.

Un ricorso può essere dichiarato inammissibile per svariate ragioni, come ad esempio la presentazione fuori dai termini previsti, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge per il ricorso in Cassazione, o altri vizi di forma che ne precludono la valutazione.

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza in esame è estremamente sintetica e non entra nel dettaglio delle specifiche ragioni di inammissibilità. Si limita a rilevare che, sulla base degli atti, il ricorso ‘deve essere dichiarato inammissibile’. Questo tipo di pronuncia, sebbene laconica, è comune quando i vizi dell’impugnazione sono evidenti e non necessitano di complesse argomentazioni. La decisione implica che il ricorso non ha superato il cosiddetto ‘filtro’ di ammissibilità, uno sbarramento preliminare che serve a evitare che la Suprema Corte venga gravata da appelli palesemente infondati o proposti in modo non conforme alla legge. La conseguenza diretta è la definitività della sentenza impugnata, quella della Corte d’Appello di Palermo.

Le Conclusioni: Costi e Implicazioni Pratiche

La dichiarazione di inammissibilità non è una mera sconfitta processuale; essa comporta conseguenze economiche dirette e significative per il ricorrente. La Corte, infatti, non si è limitata a respingere l’appello, ma ha condannato espressamente il ricorrente a due pagamenti:

1. Pagamento delle spese processuali: Si tratta dei costi relativi al procedimento di Cassazione, che vengono posti a carico della parte soccombente.
2. Versamento di una somma alla Cassa delle ammende: La Corte ha inflitto una sanzione pecuniaria di tremila euro. Questa somma non va alla controparte, ma a un fondo statale destinato a finanziare progetti per il reinserimento dei condannati. Tale sanzione ha uno scopo dissuasivo, mirando a scoraggiare la presentazione di ricorsi temerari o palesemente infondati, che appesantiscono inutilmente il sistema giudiziario.

In conclusione, questa vicenda sottolinea l’importanza di una valutazione attenta e professionale prima di intraprendere un ricorso in Cassazione. Un appello non adeguatamente motivato o privo dei presupposti di legge non solo non ha speranze di successo, ma espone il ricorrente a costi certi e rilevanti.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte non ha esaminato il merito della questione perché l’appello presentava vizi di forma o di sostanza che ne hanno impedito la trattazione, come previsto dalla legge.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Come stabilito nell’ordinanza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione volta a scoraggiare appelli infondati.

La Corte spiega sempre in dettaglio perché un ricorso è inammissibile?
Non necessariamente. Nel caso specifico, l’ordinanza è molto concisa e si limita a dichiarare l’inammissibilità e a stabilirne le conseguenze economiche, senza argomentare sulle specifiche ragioni che hanno portato a tale decisione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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