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Ricorso inammissibile: condotta antisociale decisiva

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato da un cittadino straniero contro una sentenza del Tribunale di Firenze. La decisione si basa sulla mancanza di elementi validi nel ricorso e sulla corretta valutazione, da parte del giudice di merito, della persistente condotta antisociale del ricorrente, dimostrata da diverse pendenze penali durante la sua permanenza irregolare sul territorio nazionale. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una multa.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile in Cassazione: quando la condotta passata preclude l’appello

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: un ricorso, per essere accolto, deve basarsi su elementi concreti e non su generiche contestazioni. Il caso in esame ha portato a una pronuncia di ricorso inammissibile a carico di un cittadino straniero, la cui condotta antisociale durante la permanenza irregolare in Italia è stata considerata un fattore determinante. Analizziamo insieme la decisione e le sue implicazioni.

I fatti del caso

La vicenda trae origine dal ricorso presentato da un individuo contro una sentenza del Tribunale di Firenze. L’appellante contestava la decisione del giudice di merito, ma, secondo quanto rilevato dalla Suprema Corte, non ha fornito alcun elemento utile a sostegno della propria impugnazione. L’oggetto della valutazione del Tribunale di Firenze era stato il comportamento complessivo del soggetto, caratterizzato da una permanenza irregolare sul territorio nazionale e da diverse pendenze penali, indicative di un persistente ‘comportamento antisociale’.

La decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La Corte ha ritenuto che l’impugnazione fosse palesemente infondata e proposta in violazione dei principi che regolano il giudizio di legittimità.

Le motivazioni della declaratoria di ricorso inammissibile

Le motivazioni alla base della decisione sono duplici. In primo luogo, la Corte ha sottolineato la totale assenza, nel ricorso, di elementi concreti e pertinenti in grado di mettere in discussione la sentenza impugnata. Il giudizio di legittimità, infatti, non è una terza istanza di merito dove si possono rivalutare i fatti, ma una sede in cui si controlla la corretta applicazione del diritto. Un ricorso generico, che non specifica le violazioni di legge o i vizi logici della motivazione, è destinato a essere dichiarato inammissibile.

In secondo luogo, la Cassazione ha avallato pienamente l’operato del Tribunale di Firenze. I giudici di merito avevano correttamente valutato i ‘comportamenti criminosi’ e la ‘persistente condotta antisociale’ del ricorrente. Queste condotte, attestate da diverse pendenze giudiziarie emerse durante la sua permanenza irregolare in Italia, sono state considerate un quadro probatorio sufficiente a giustificare la precedente decisione. La Corte ha quindi ritenuto che la valutazione del Tribunale fosse logica, coerente e immune da vizi.

Conclusioni

Questa ordinanza rafforza il principio secondo cui l’accesso al giudizio di Cassazione richiede un’argomentazione rigorosa e specifica. Non è sufficiente contestare una sentenza in modo vago; è necessario individuare con precisione i punti di diritto violati o i difetti di motivazione. Inoltre, la decisione evidenzia come la condotta complessiva di un individuo, specialmente se caratterizzata da illegalità e comportamenti antisociali, possa essere legittimamente considerata dai giudici di merito nel formare il proprio convincimento. Per il ricorrente, l’esito non solo conferma la decisione precedente, ma comporta anche un onere economico significativo, a monito contro la presentazione di impugnazioni manifestamente infondate.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché non conteneva alcun elemento utile a sostegno dell’impugnazione, violando così i principi che governano il giudizio di legittimità davanti alla Corte di Cassazione.

Quale comportamento del ricorrente è stato considerato rilevante ai fini della decisione?
È stato considerato rilevante il suo persistente comportamento antisociale e i comportamenti criminosi posti in essere durante la sua permanenza irregolare sul territorio nazionale, attestati da diverse pendenze riscontrate a suo carico.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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