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Ricorso inammissibile: condanna spese e ammenda

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Roma. In applicazione dell’art. 616 del codice di procedura penale, la parte ricorrente viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze Economiche in Cassazione

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede il massimo rigore tecnico-giuridico. Quando un’impugnazione non rispetta i requisiti previsti dalla legge, si va incontro a una dichiarazione di ricorso inammissibile, una decisione che non solo chiude la porta a una revisione del caso, ma comporta anche significative conseguenze economiche. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ce ne offre un chiaro esempio.

I Fatti del Caso

Il caso in esame origina da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma. La parte ricorrente, condannata nel precedente grado di giudizio, ha cercato di ottenere l’annullamento di tale decisione, affidando le proprie speranze all’ultimo vaglio di legittimità.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, tuttavia, non è entrata nel merito della questione. Con una sintetica ordinanza, i giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questo tipo di pronuncia si verifica quando l’atto di impugnazione presenta vizi che ne impediscono l’esame, come la mancanza di motivi specifici, la tardività della presentazione o altre violazioni procedurali. La conseguenza diretta, come stabilito dall’articolo 616 del codice di procedura penale, è la condanna del ricorrente a sanzioni pecuniarie.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione alla base di questa ordinanza è strettamente procedurale. La Corte, rilevando l’inammissibilità del ricorso, applica automaticamente le disposizioni dell’art. 616 c.p.p. Questa norma prevede che la parte privata che ha proposto un’impugnazione dichiarata inammissibile sia condannata al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, la stessa norma prevede il versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende, il cui importo viene stabilito discrezionalmente dal giudice tenendo conto delle ragioni dell’inammissibilità. In questo caso specifico, la somma è stata fissata in Euro tremila.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La decisione sottolinea un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia, specialmente in sede di legittimità, deve essere esercitato con responsabilità e cognizione tecnica. Un ricorso inammissibile non è un tentativo neutro, ma un atto che, se ritenuto viziato, comporta costi certi e talvolta ingenti. L’ordinanza serve da monito: prima di impugnare una sentenza in Cassazione, è cruciale una valutazione approfondita da parte di un legale esperto per verificare la sussistenza dei presupposti di ammissibilità. In caso contrario, oltre a vedere confermata la condanna, il ricorrente si espone al rischio concreto di dover sostenere ulteriori spese e pagare una sanzione pecuniaria, aggravando la propria posizione economica senza aver ottenuto un esame nel merito delle proprie ragioni.

Cosa succede quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso penale inammissibile?
Quando un ricorso penale viene dichiarato inammissibile, la parte che lo ha proposto viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale.

A quanto ammontava la sanzione pecuniaria in questo caso specifico?
Nel caso deciso da questa ordinanza, la Corte ha condannato la ricorrente al pagamento della somma di tremila Euro in favore della Cassa delle ammende, oltre alle spese del procedimento.

La Corte esamina il merito della questione se il ricorso è inammissibile?
No, la dichiarazione di inammissibilità impedisce alla Corte di esaminare il merito, ovvero la sostanza e le ragioni del ricorso. La decisione si ferma a un livello preliminare, concentrandosi unicamente sulla presenza di vizi procedurali o formali che rendono l’impugnazione non scrutinabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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