LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: condanna e pagamento spese

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte di Appello di Roma. A causa di questa declaratoria di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende. La decisione sottolinea le conseguenze economiche di un’impugnazione che non supera il vaglio preliminare di ammissibilità.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: la Cassazione condanna alle spese

Quando un’impugnazione non supera il vaglio di ammissibilità, le conseguenze per chi l’ha proposta possono essere significative. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce come un ricorso inammissibile comporti non solo la fine del percorso giudiziario, ma anche precise sanzioni economiche. Questo principio serve a scoraggiare impugnazioni presentate senza i presupposti di legge, garantendo l’efficienza del sistema giudiziario.

I Fatti del Caso: L’Impugnazione in Cassazione

Il caso trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione da un soggetto, a seguito di una sentenza emessa dalla Corte di Appello di Roma. L’imputato, non accettando la decisione dei giudici di secondo grado, ha deciso di avvalersi dell’ultimo grado di giudizio per contestare il provvedimento a suo carico. Il fascicolo è quindi giunto all’esame della Seconda Sezione Penale della Cassazione.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

Dopo aver esaminato gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso stesso, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza con una decisione netta. Il collegio ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa declaratoria impedisce alla Corte di entrare nel merito della questione, fermando il processo a uno stadio preliminare. La decisione si basa sulla constatazione che l’atto di impugnazione mancava dei requisiti richiesti dalla legge per poter essere esaminato.

Le Conseguenze Economiche della Decisione

La dichiarazione di inammissibilità non è priva di effetti. Al contrario, la Corte ha condannato il ricorrente a sostenere due tipi di oneri economici:
1. Il pagamento delle spese processuali, ovvero i costi legati al procedimento.
2. Il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, un ente che finanzia progetti per il reinserimento sociale dei condannati.

Le Motivazioni della Condanna

La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende non è una sanzione accessoria casuale, ma una conseguenza diretta prevista dal codice di procedura penale in caso di inammissibilità del ricorso. La sua funzione è duplice: da un lato, sanzionare l’abuso del processo, scoraggiando la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori che appesantiscono il lavoro della Corte Suprema; dall’altro, contribuire al finanziamento di attività di rilevanza sociale. La quantificazione della somma, in questo caso tremila euro, è rimessa alla valutazione equitativa della Corte, che tiene conto delle circostanze del caso.

Conclusioni: L’Importanza di un Ricorso Ben Fondato

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con responsabilità. Un ricorso inammissibile non è solo un’occasione mancata per far valere le proprie ragioni, ma si traduce in un costo concreto per il ricorrente. La decisione evidenzia l’importanza di affidarsi a un difensore esperto che possa valutare attentamente i presupposti e le probabilità di successo di un’impugnazione, specialmente in una sede di legittimità come la Cassazione, dove i motivi di ricorso sono strettamente vincolati dalla legge.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende.

A quanto ammontava la somma che il ricorrente è stato condannato a pagare alla Cassa delle ammende?
La Corte di Cassazione ha stabilito che la somma da versare, ritenuta equa, ammonta a tremila euro.

Quale provvedimento è stato impugnato con il ricorso?
Il ricorso è stato proposto avverso una sentenza emessa dalla Corte di Appello di Roma in data 13 dicembre 2024.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati