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Ricorso inammissibile: condanna alle spese processuali

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende. L’ordinanza evidenzia le conseguenze negative di un’impugnazione priva dei requisiti di ammissibilità previsti dalla legge.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza e le Sue Conseguenze Economiche

L’esito di un procedimento giudiziario può dipendere non solo dal merito delle questioni, ma anche dal corretto rispetto delle regole procedurali. Un esempio emblematico è rappresentato dal ricorso inammissibile, una decisione che impedisce l’esame della causa nel merito e comporta conseguenze significative per chi lo ha presentato. Analizziamo un’ordinanza della Corte di Cassazione che illustra chiaramente questo principio e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Un soggetto, a seguito di una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Trieste in data 16 luglio 2024, decideva di impugnare tale decisione presentando ricorso dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione. L’obiettivo era, presumibilmente, ottenere una riforma della pronuncia di secondo grado. Il caso è stato quindi assegnato alla Settima Sezione Penale della Corte per la valutazione preliminare.

La Decisione della Corte: Dichiarazione di Ricorso Inammissibile

Dopo aver ricevuto l’avviso di udienza e ascoltato la relazione del Consigliere incaricato, la Corte di Cassazione ha emesso la sua decisione il 9 aprile 2025. L’esito è stato netto: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa pronuncia ha interrotto il percorso del giudizio, impedendo ai giudici di entrare nel vivo delle questioni sollevate dal ricorrente. La conseguenza più diretta di un ricorso inammissibile non è solo la conferma della sentenza precedente, ma anche l’imposizione di sanzioni economiche.

Le Motivazioni

Sebbene l’ordinanza in esame non entri nel dettaglio delle specifiche ragioni che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità (come la tardività della presentazione, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge o altri vizi formali), la motivazione della condanna economica è una diretta conseguenza giuridica di tale esito. La legge prevede che la parte che propone un’impugnazione dichiarata inammissibile debba farsi carico non solo delle spese del procedimento che ha inutilmente avviato, ma anche di una sanzione pecuniaria. La Corte, nel dichiarare il ricorso inammissibile, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione ha una duplice funzione: da un lato, scoraggiare la presentazione di ricorsi temerari o palesemente infondati; dall’altro, finanziare le attività di reinserimento sociale dei condannati.

Le Conclusioni

Questa ordinanza, pur nella sua concisione, offre una lezione fondamentale sulla procedura penale. Presentare un ricorso in Cassazione richiede un’attenta valutazione dei presupposti di legge, sia formali che sostanziali. Un’impugnazione superficiale o tecnicamente errata non solo non produce il risultato sperato, ma si trasforma in un costo economico tangibile per il ricorrente. La decisione della Suprema Corte riafferma che il diritto di impugnazione deve essere esercitato con responsabilità e perizia tecnica, al fine di evitare che l’accesso alla giustizia si traduca in un onere aggiuntivo dovuto a un ricorso inammissibile.

Cosa succede quando un ricorso penale viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. Come conseguenza diretta, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria in questo caso specifico?
In base all’ordinanza esaminata, la Corte di Cassazione ha condannato il ricorrente al pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, oltre alle spese processuali.

L’ordinanza specifica i motivi per cui il ricorso è stato ritenuto inammissibile?
No, il testo dell’ordinanza si limita a dichiarare l’inammissibilità del ricorso e a stabilire le conseguenze economiche a carico del ricorrente, senza esplicitare le ragioni giuridiche o procedurali che hanno portato a tale decisione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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