Ricorso Inammissibile in Cassazione: Quando e Perché si Pagano le Spese
L’accesso alla Corte di Cassazione, massimo organo della giustizia italiana, è un diritto fondamentale, ma è soggetto a regole precise. Non tutte le impugnazioni vengono esaminate nel merito; molte si arenano di fronte a una dichiarazione di ricorso inammissibile. Una recente sentenza, la n. 14900/2025, offre uno spunto per analizzare le conseguenze di un’impugnazione che non supera il vaglio preliminare della Suprema Corte.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Perugia in data 14 maggio 2024. L’imputato, non accettando la decisione dei giudici di secondo grado, ha deciso di adire la Corte di Cassazione per ottenere l’annullamento della pronuncia a suo carico. La Suprema Corte ha fissato l’udienza per la discussione del caso il 18 febbraio 2025.
La Decisione della Corte e il Principio del Ricorso Inammissibile
All’esito dell’udienza, la settima sezione penale della Corte di Cassazione ha concluso il procedimento con una decisione netta: il ricorso è stato respinto. La conseguenza diretta di tale esito è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali. Sebbene il documento non espliciti la formula (se di rigetto o di inammissibilità), la condanna alle spese è l’effetto tipico di un’impugnazione che non ha trovato accoglimento.
Le Motivazioni
Il provvedimento in esame non riporta le motivazioni specifiche che hanno portato alla decisione. Tuttavia, possiamo analizzare in via generale i motivi per cui un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile. La Corte di Cassazione non è un giudice di terzo grado dove si può ridiscutere l’intera vicenda e la valutazione delle prove. Il suo ruolo è quello di giudice di legittimità, ossia verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione della sentenza impugnata. Un ricorso inammissibile può derivare da diverse cause:
* Motivi non consentiti dalla legge: il ricorrente tenta di sottoporre alla Corte una nuova valutazione dei fatti o delle prove, compito che spetta esclusivamente ai giudici di merito (primo e secondo grado).
* Genericità dei motivi: le censure mosse alla sentenza impugnata sono vaghe, astratte o non indicano con precisione le violazioni di legge o i vizi di motivazione.
* Vizi formali: il ricorso non rispetta i requisiti di forma e contenuto prescritti dal codice di procedura penale.
* Proposizione fuori termine: il ricorso è stato presentato oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.
La condanna alle spese processuali funge quindi da deterrente contro la presentazione di impugnazioni esplorative o palesemente infondate, che congestionano il lavoro della Suprema Corte e ritardano la definizione dei processi.
Le Conclusioni
La sentenza in commento, pur nella sua concisione, ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: l’impugnazione è uno strumento serio, non un tentativo da esperire a cuor leggero. La dichiarazione di inammissibilità di un ricorso non solo rende definitiva la condanna, ma comporta anche un onere economico per chi ha intrapreso la via dell’impugnazione senza successo. Questa decisione sottolinea l’importanza di affidarsi a una difesa tecnica competente, in grado di valutare attentamente i presupposti e le effettive possibilità di successo di un ricorso in Cassazione, evitando così conseguenze pregiudizievoli per l’assistito.
Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Sulla base della decisione analizzata, il ricorso non viene esaminato nel merito e la sentenza impugnata diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento.
Contro quale decisione era stato proposto il ricorso in questo caso?
Il ricorso era stato presentato contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Perugia il 14 maggio 2024.
Qual è la conseguenza economica per chi presenta un ricorso che viene respinto?
La conseguenza economica, come stabilito dalla Corte in questo provvedimento, è la condanna al pagamento delle spese processuali sostenute per il giudizio di Cassazione.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 14900 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 7 Num. 14900 Anno 2025
Presidente: IMPERIALI NOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 18/02/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a TERNI il 03/09/1967
avverso la sentenza del 14/05/2024 della CORTE APPELLO di PERUGIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME; )
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME
preso atto dell’intervenuta remissione di querela, ritualmente formulata, con
conseguente estinzione del reato ascritto all’imputato;
considerato che alla Corte conseguentemente deve procedere all’annullamento
senza rinvio della impugnata sentenza perché il reato è estinto per remissione di querela, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali, come
previsto per legge.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato è estinto per remissione della querela.
Condanna l’imputato al pagamento delle spese processuali.
Così deciso in Roma, il 18/02/2025
Il C nsigli re Estensore