LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: condanna alle spese processuali

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 26 marzo 2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. La decisione sottolinea le conseguenze di un’impugnazione che non rispetta i requisiti di legge, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: le Conseguenze della Condanna in Cassazione

Presentare un ricorso inammissibile in Corte di Cassazione non è una mossa priva di conseguenze. Un’ordinanza emessa dalla Settima Sezione Penale il 26 marzo 2025 lo ribadisce con chiarezza, delineando le severe implicazioni economiche per chi intraprende un’azione legale senza i presupposti richiesti dalla legge. Questo provvedimento serve da monito sull’importanza di una valutazione attenta prima di adire la Suprema Corte.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato da un cittadino avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino in data 25 ottobre 2024. Il ricorrente, cercando di ottenere una revisione della decisione di secondo grado, ha portato il caso dinanzi alla Corte di Cassazione. Tuttavia, l’esito non è stato quello sperato, poiché l’impugnazione non ha superato il vaglio preliminare di ammissibilità.

La Decisione della Corte sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti e ascoltato la relazione del Consigliere, ha emesso una decisione netta e concisa. Con ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa statuizione impedisce alla Corte di entrare nel merito della questione, fermando di fatto il procedimento. La conseguenza più diretta e onerosa per il ricorrente è stata la condanna al pagamento non solo delle spese processuali, ma anche di una somma aggiuntiva di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza, per sua natura, è un provvedimento sintetico e in questo caso non si dilunga nell’esposizione dettagliata delle ragioni di inammissibilità. Si limita a statuire che, sulla base degli atti, il ricorso doveva essere dichiarato tale. Generalmente, un ricorso può essere considerato inammissibile per svariati motivi, come la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge, la presentazione fuori termine o vizi di forma. La decisione della Corte implica che l’appello proposto mancava di uno o più dei requisiti fondamentali per poter essere esaminato nel merito, rendendo superflua ogni ulteriore discussione.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche e Costi

La conclusione di questa vicenda legale è un chiaro esempio delle conseguenze pratiche di un ricorso inammissibile. Oltre a non ottenere la revisione della sentenza impugnata, il ricorrente si trova a dover sostenere un onere economico significativo. La condanna alle spese processuali e al versamento di una somma alla Cassa delle ammende ha una duplice funzione: da un lato, sanziona l’abuso dello strumento processuale, scoraggiando impugnazioni palesemente infondate o dilatorie; dall’altro, contribuisce a finanziare un ente pubblico destinato a programmi di recupero e al miglioramento del sistema penitenziario. Questa ordinanza rafforza il principio secondo cui l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con responsabilità e consapevolezza delle regole procedurali.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, a titolo sanzionatorio, in favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammonta la sanzione da versare alla Cassa delle ammende in questo caso?
In questa specifica ordinanza, la Corte di Cassazione ha stabilito che la somma da versare è pari a tremila euro.

Quale provvedimento è stato impugnato con il ricorso dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato proposto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino in data 25 ottobre 2024.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati