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Ricorso inammissibile: condanna alle spese processuali

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Milano. A seguito di tale decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, confermando l’importanza dei requisiti formali per l’accesso al giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza e le sue Conseguenze

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un ricorso inammissibile dinanzi alla Corte di Cassazione. Sebbene concisa, la decisione è emblematica e sottolinea l’importanza del rispetto dei requisiti procedurali per accedere al massimo grado di giudizio. Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, la Corte non entra nel merito della questione, ma si ferma a una valutazione preliminare che sancisce la fine del percorso giudiziario per l’appellante, con significative conseguenze economiche.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine dal ricorso presentato da un soggetto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano in data 10 dicembre 2024. L’imputato, cercando di ottenere una riforma della decisione di secondo grado, ha adito la Suprema Corte di Cassazione, l’ultimo baluardo del sistema giudiziario italiano. La Corte, tuttavia, non ha esaminato la fondatezza delle doglianze del ricorrente, fermandosi a un vaglio di ammissibilità.

La Decisione della Corte di Cassazione

Con l’ordinanza del 23 aprile 2025, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha posto fine al procedimento. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non implica una valutazione sulla colpevolezza o innocenza del ricorrente, ma attesta che l’atto di impugnazione non possedeva i presupposti richiesti dalla legge per poter essere giudicato. Di conseguenza, la sentenza della Corte d’Appello di Milano è diventata definitiva. Oltre a questa statuizione, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

Il provvedimento non esplicita nel dettaglio le ragioni specifiche dell’inammissibilità, come spesso accade in questo tipo di ordinanze che risolvono questioni procedurali in modo sintetico. Tuttavia, un ricorso inammissibile può derivare da diverse cause, come la presentazione fuori termine, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge per il ricorso in Cassazione (ad esempio, violazione di legge o vizio di motivazione), o la proposizione di censure che richiederebbero un riesame dei fatti, attività preclusa al giudice di legittimità. La decisione di condannare il ricorrente alle spese e a una sanzione pecuniaria risponde a un duplice obiettivo: sanzionare l’uso improprio dello strumento processuale e dissuadere dalla presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano il sistema giudiziario.

Le Conclusioni

L’ordinanza analizzata ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso alla Corte di Cassazione è un rimedio straordinario, soggetto a rigorosi limiti di ammissibilità. La dichiarazione di ricorso inammissibile comporta non solo l’impossibilità di ottenere una revisione della decisione impugnata, ma anche conseguenze economiche tangibili per il ricorrente. Questa pronuncia serve da monito sull’importanza di affidarsi a una difesa tecnica qualificata, in grado di valutare attentamente i presupposti e le effettive possibilità di successo di un ricorso, evitando così di incorrere in una condanna che aggiunge un ulteriore onere alla vicenda processuale ormai conclusa.

Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione perché il ricorso non rispetta i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge per essere giudicato.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente in questo caso?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La dichiarazione di inammissibilità ha modificato la sentenza precedente?
No, la dichiarazione di inammissibilità non modifica la sentenza precedente. Anzi, la rende definitiva e non più impugnabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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