Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze della Decisione della Cassazione
Quando si impugna una sentenza, è fondamentale rispettare precise regole procedurali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per analizzare le gravi conseguenze di un ricorso inammissibile, una decisione che impedisce l’esame nel merito della questione e comporta sanzioni economiche per il ricorrente.
Il caso in esame riguarda un’impugnazione presentata contro una pronuncia della Corte d’Appello di Firenze, che si è conclusa con una declaratoria di inammissibilità da parte della Suprema Corte.
I Fatti Oggetto del Provvedimento
La vicenda processuale trae origine da un ricorso promosso da un soggetto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Firenze in data 23 settembre 2024. Il ricorrente ha adito la Corte di Cassazione, massimo organo della giurisdizione italiana, per ottenere una revisione di tale decisione. L’ordinanza in commento non entra nei dettagli della vicenda sostanziale, concentrandosi unicamente sull’esito procedurale del ricorso.
La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile
All’udienza del 21 marzo 2025, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere designato, ha emesso la sua decisione. Il Collegio ha dichiarato il ricorso inammissibile.
Questa statuizione chiude definitivamente la porta a un esame nel merito delle doglianze del ricorrente. La declaratoria di inammissibilità non significa che la Corte abbia dato torto o ragione al ricorrente sui fatti, ma semplicemente che l’atto di impugnazione non possedeva i requisiti di forma o di sostanza richiesti dalla legge per poter essere validamente giudicato.
Le Motivazioni della Decisione
Il testo dell’ordinanza è sintetico e non esplicita le specifiche ragioni che hanno condotto alla declaratoria di inammissibilità. Generalmente, un ricorso inammissibile può derivare da diverse cause, come la presentazione oltre i termini di legge, la mancanza di motivi specifici di impugnazione previsti dal codice di procedura penale (come la violazione di legge o il vizio di motivazione), o altri difetti procedurali che ne precludono l’analisi.
La Corte, pertanto, si è fermata a una valutazione preliminare, concludendo che non sussistevano le condizioni per procedere oltre. La conseguenza diretta di tale decisione è stata la condanna del ricorrente a due diverse sanzioni economiche, come previsto dalla legge in questi casi.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
Le implicazioni pratiche di questa ordinanza sono chiare e severe. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali, ovvero i costi sostenuti per la gestione del procedimento dinanzi alla Cassazione.
In aggiunta, è stato condannato a versare la somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Quest’ultima è un ente statale che finanzia progetti per il miglioramento del sistema penitenziario e per il reinserimento sociale dei condannati. Tale sanzione ha una funzione deterrente, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o proposti senza il dovuto rispetto delle norme procedurali, che congestionano inutilmente il sistema giudiziario. La decisione sottolinea l’importanza di un’attenta valutazione legale prima di intraprendere la via dell’impugnazione in Cassazione.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione perché l’atto di ricorso presenta vizi procedurali o non rispetta i requisiti richiesti dalla legge per essere giudicato.
Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
Sulla base di questo provvedimento, la persona che ha presentato il ricorso è stata condannata a pagare sia le spese del processo sia una somma aggiuntiva di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.
Cos’è la Cassa delle ammende?
È un fondo statale che riceve le somme derivanti da sanzioni pecuniarie e condanne penali. Queste risorse vengono poi utilizzate per finanziare progetti volti a migliorare le condizioni delle carceri e favorire programmi di reinserimento per i detenuti.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 17591 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 17591 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 21/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME COGNOME nato a PISTOIA il 19/06/1987
avverso la sentenza del 23/09/2024 della CORTE APPELLO di FIRENZE
dato avviso alle partì;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
R.G.N. 39141/24 BASILE
OSSERVA
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato dì cui all’art
cod. pen.);
Esaminato il motivo di ricorso;
Ritenuto che il motivo dedotto con il ricorso, avente ad oggetto il mancat
riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, esula dalla valutazion legittimità perché il giudice del gravame ha motivato in maniera logica, coere
e puntuale (cfr. pag. 3 della sentenza impugnata);
Rilevato, pertanto, che il ricorso debba essere dichiarato inammissibile, co
la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somm di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento de spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa de ammende.
Così deciso il 21/03/2025