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Ricorso inammissibile: condanna alle spese legali

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile presentato da un imputato contro una sentenza di un tribunale di merito. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una significativa somma in favore della Cassa delle ammende, confermando le severe conseguenze di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: le conseguenze della condanna in Cassazione

Quando un ricorso per Cassazione viene dichiarato inammissibile, le conseguenze per il ricorrente possono essere molto serie, non solo dal punto di vista processuale ma anche economico. Un’ordinanza della Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come un’impugnazione che non rispetta i rigidi criteri di legge possa portare a una condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. Analizziamo questo caso per comprendere meglio la dinamica del ricorso inammissibile.

Il caso in esame: dal Tribunale alla Cassazione

La vicenda processuale ha origine da una sentenza emessa dal Tribunale di Nola in data 28 maggio 2019. Un imputato, ritenendosi leso da tale decisione, ha deciso di impugnarla presentando ricorso direttamente dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione. Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale, spesso incaricata di trattare i ricorsi che presentano evidenti profili di inammissibilità attraverso una procedura più snella.

La Corte, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere designato, ha emesso la sua decisione con un’ordinanza, uno strumento decisorio più rapido rispetto alla sentenza, tipicamente usato proprio in questi contesti.

L’esito del ricorso inammissibile in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa declaratoria non entra nel merito della questione, ovvero non stabilisce se il ricorrente avesse ragione o torto sui fatti, ma si ferma a un controllo preliminare. Un ricorso è inammissibile quando manca dei requisiti formali previsti dalla legge, come la specificità dei motivi, la pertinenza delle censure rispetto ai poteri della Cassazione o la manifesta infondatezza.

La conseguenza diretta di questa decisione è stata duplice:
1. La condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento.
2. La condanna al versamento della somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa sanzione pecuniaria non è una multa legata al reato originario, ma una penalità processuale volta a scoraggiare ricorsi dilatori o palesemente infondati, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario.

Le motivazioni

Il testo del provvedimento analizzato non entra nel dettaglio delle specifiche ragioni che hanno portato alla declaratoria di inammissibilità. Tuttavia, è possibile delineare le motivazioni tipiche che conducono a un simile esito. Generalmente, un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Settima Sezione Penale quando i motivi presentati non sono consentiti dalla legge. Ad esempio, quando il ricorrente chiede alla Cassazione di rivalutare i fatti o le prove (un’attività riservata ai giudici di merito), invece di denunciare una violazione di legge o un vizio di motivazione. Altre cause comuni includono la genericità dei motivi, la mancanza di un interesse concreto all’impugnazione o la proposizione di censure che sono mere ripetizioni di quelle già respinte nei gradi precedenti.

Le conclusioni

La decisione in commento ribadisce un principio fondamentale del processo penale: il ricorso per Cassazione è uno strumento straordinario e non un terzo grado di giudizio dove ridiscutere l’intera vicenda. La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende rappresenta un deterrente concreto contro l’abuso dello strumento processuale. Per chi intende impugnare una sentenza penale, è quindi cruciale affidarsi a un difensore esperto che possa valutare attentamente la sussistenza dei presupposti di legge per un ricorso, evitando così non solo la conferma della condanna, ma anche l’aggiunta di ulteriori oneri economici.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione nel caso esaminato?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della decisione?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.

Contro quale provvedimento era stato presentato il ricorso?
Il ricorso era stato proposto avverso la sentenza emessa dal Tribunale di Nola in data 28 maggio 2019.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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