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Ricorso inammissibile: condanna alle spese in Cassazione

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, confermando la definitività della precedente pronuncia.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze della Decisione della Cassazione

L’esito di un procedimento giudiziario non si conclude sempre con una discussione nel merito della questione. A volte, un’impugnazione può essere fermata prima ancora di essere analizzata, come nel caso di un ricorso inammissibile. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio delle conseguenze procedurali ed economiche che derivano da tale pronuncia, confermando l’importanza di rispettare i requisiti formali e sostanziali per adire il giudice di legittimità.

Il Contesto del Caso Giudiziario

Il caso in esame ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Messina. Il ricorrente, nato nel 1959, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando la questione davanti ai giudici di legittimità. La Suprema Corte, riunitasi in udienza, ha esaminato il ricorso proposto dopo aver dato avviso alle parti e ascoltato la relazione del Consigliere designato.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha concluso il suo esame con una decisione netta: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa pronuncia impedisce alla Corte di entrare nel merito delle doglianze sollevate dal ricorrente. Di conseguenza, la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Messina diventa definitiva e non più impugnabile. Oltre alla declaratoria di inammissibilità, la Corte ha disposto specifiche conseguenze economiche a carico del ricorrente.

Le Motivazioni della Suprema Corte

Il testo dell’ordinanza è sintetico e non entra nel dettaglio delle specifiche ragioni che hanno portato a considerare il ricorso inammissibile. Tuttavia, in linea generale, un ricorso in Cassazione viene dichiarato tale quando manca dei requisiti previsti dalla legge. Le cause più comuni includono la presentazione di motivi non consentiti, la genericità delle censure, la richiesta di una rivalutazione dei fatti (non permessa in sede di legittimità) o il mancato rispetto dei termini per l’impugnazione. La decisione della Corte implica che, a seguito della relazione del Consigliere, il collegio ha riscontrato uno o più di questi vizi, tali da precludere l’analisi di merito.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Le implicazioni di questa ordinanza sono duplici. In primo luogo, dal punto di vista processuale, la sentenza della Corte d’Appello diventa irrevocabile. In secondo luogo, le conseguenze economiche sono significative. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e, in aggiunta, al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria ha una funzione dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano il sistema giudiziario. La decisione ribadisce quindi un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia, specialmente in sede di legittimità, deve essere esercitato con responsabilità e nel rigoroso rispetto delle norme procedurali.

Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte di Cassazione non esamina il contenuto e le ragioni del ricorso, perché questo non rispetta i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge per essere giudicato. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
Come stabilito nell’ordinanza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in 3.000 euro, da versare alla Cassa delle ammende.

La sentenza della Corte d’Appello è stata modificata da questa ordinanza?
No, la declaratoria di inammissibilità non modifica la decisione precedente. Al contrario, la rende definitiva e non più soggetta ad alcuna impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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