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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e sanzione

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso un provvedimento del Tribunale di Vercelli. Tale decisione ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, confermando le severe conseguenze procedurali di un’impugnazione carente dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 22 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze della Decisione della Cassazione

Nel sistema giudiziario, la presentazione di un’impugnazione è un diritto fondamentale, ma deve seguire regole precise. Un ricorso inammissibile è un atto che, per vizi di forma o di sostanza, non può essere nemmeno esaminato nel merito dal giudice. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio delle conseguenze dirette di questa declaratoria, che vanno oltre la semplice delusione processuale.

Il caso in esame: un’impugnazione davanti alla Suprema Corte

La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato da un soggetto avverso un’ordinanza emessa dal Tribunale di Vercelli in data 16 ottobre 2024. Il ricorrente ha deciso di portare la questione all’attenzione della Corte di Cassazione, il più alto grado di giudizio in Italia, per ottenere la riforma del provvedimento a lui sfavorevole. La Settima Sezione Penale della Corte è stata quindi chiamata a valutare la validità dell’impugnazione proposta.

La decisione della Corte e il rigetto del ricorso inammissibile

All’udienza del 6 marzo 2025, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere relatore, la Corte di Cassazione ha emesso la sua decisione. Il dispositivo è stato netto e perentorio: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa declaratoria ha chiuso definitivamente la porta a qualsiasi discussione sul merito della questione sollevata dal ricorrente. Ma le conseguenze non si sono fermate qui. La Corte ha contestualmente condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.

Le motivazioni

Sebbene il testo dell’ordinanza non espliciti le ragioni specifiche dell’inammissibilità, possiamo analizzare le motivazioni tipiche che conducono a una simile decisione in sede di legittimità. Un ricorso inammissibile può derivare da diverse cause, come la tardività nella presentazione, la mancanza di motivi specifici previsti dalla legge per il ricorso in Cassazione (ad esempio, la violazione di legge o il vizio di motivazione), o la proposizione di censure che mirano a una rivalutazione dei fatti, non consentita in questa sede. La decisione della Corte implica che l’atto introduttivo del giudizio era affetto da un vizio talmente grave da precluderne l’esame. La condanna accessoria al pagamento della sanzione pecuniaria non ha carattere risarcitorio, ma punitivo: sanziona l’abuso dello strumento processuale e il fatto di aver inutilmente impegnato il sistema giudiziario.

Le conclusioni

La pronuncia in esame ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale: l’accesso alla giustizia è un diritto tutelato, ma il suo esercizio deve essere responsabile e conforme alle regole. Un ricorso inammissibile non solo non produce alcun risultato utile per chi lo propone, ma comporta anche conseguenze economiche significative. La condanna al pagamento delle spese e della sanzione alla Cassa delle ammende funge da deterrente contro impugnazioni pretestuose o redatte senza la dovuta perizia tecnica, sottolineando l’importanza di affidarsi a una difesa legale competente per valutare attentamente i presupposti di ammissibilità prima di adire la Suprema Corte.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non ha potuto esaminare il merito della questione perché l’atto di ricorso non rispettava i requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge per essere giudicato.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata a pagare le spese del procedimento e una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in 3.000 euro, da versare alla Cassa delle ammende.

La Corte di Cassazione ha valutato se il ricorrente avesse ragione nel merito?
No. La dichiarazione di inammissibilità ha impedito alla Corte di entrare nel vivo della questione e di valutare la fondatezza delle ragioni del ricorrente. Il processo si è fermato a uno stadio preliminare di verifica procedurale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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