Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza
Presentare un ricorso in Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede il massimo rigore formale. Un’ordinanza recente ci offre lo spunto per analizzare le conseguenze di un ricorso inammissibile, una decisione che impedisce l’esame nel merito della questione e comporta significative sanzioni economiche per chi lo ha proposto. Approfondiamo questo caso emblematico.
I Fatti Processuali
Il caso trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione da un soggetto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari in data 26 aprile 2024. Il ricorrente, tramite i suoi legali, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando le proprie doglianze all’attenzione dei giudici di legittimità.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 7 marzo 2025, ha posto fine al percorso giudiziario del ricorrente in modo netto. I giudici supremi hanno dichiarato il ricorso presentato semplicemente “inammissibile”. Questa pronuncia non entra nel vivo delle questioni sollevate (la cosiddetta “questione di merito”), ma si ferma a un livello preliminare, constatando la mancanza dei requisiti essenziali previsti dalla legge per questo tipo di impugnazione.
Conseguenze Economiche del Ricorso Inammissibile
La declaratoria di inammissibilità non è una mera formalità. Al contrario, essa produce effetti molto concreti e onerosi. Come stabilito nel dispositivo (il P.Q.M., “Per Questi Motivi”), la Corte ha condannato il ricorrente a due pagamenti:
1. Le spese processuali: i costi che lo Stato ha sostenuto per la gestione del procedimento.
2. Una somma di tremila euro: da versare alla Cassa delle ammende, un ente che finanzia progetti di reinserimento per i detenuti.
Questa sanzione pecuniaria serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi temerari o palesemente infondati, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario.
Le Motivazioni
L’ordinanza in esame è molto sintetica e non esplicita le ragioni specifiche dell’inammissibilità. Tuttavia, nella pratica del diritto processuale penale, un ricorso inammissibile può derivare da diverse cause. Tra le più comuni vi sono il mancato rispetto dei termini per la presentazione, la carenza di motivi specifici di impugnazione come richiesto dal codice, o la proposizione di censure che riguardano il merito dei fatti, non ammesse nel giudizio di legittimità, il quale si limita a verificare la corretta applicazione della legge.
Conclusioni
Questa decisione ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia, specialmente ai suoi gradi più alti, è regolato da norme procedurali inderogabili. La presentazione di un ricorso in Cassazione deve essere attentamente ponderata e redatta con perizia tecnica, pena non solo il rigetto dell’istanza, ma anche l’imposizione di sanzioni economiche rilevanti. Il caso evidenzia l’importanza di affidarsi a professionisti esperti per evitare che un’impugnazione si trasformi in un ulteriore pregiudizio, sia giuridico che economico.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non ha esaminato il merito della questione perché l’atto di ricorso presentava vizi formali o procedurali che ne hanno impedito la valutazione, come ad esempio la presentazione fuori termine o la mancanza dei requisiti di legge.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali sostenute dallo Stato e al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata fissata in tremila euro.
Con la dichiarazione di inammissibilità, la sentenza precedente diventa definitiva?
Sì. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso per Cassazione rende definitiva e irrevocabile la sentenza impugnata, in questo caso quella emessa dalla Corte d’Appello di Bari, la quale diventa quindi pienamente esecutiva.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 13915 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 13915 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 07/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME nato a MOLFETTA il 13/05/1986
avverso la sentenza del 26/04/2024 della CORTE APPELLO di BARI
dato avviso alle parti;
udit la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME;
considerato che l’unico motivo di ricorso, che contesta la carenza
motivazionale in relazione al giudizio di penale responsabilità del ricorrente, è
manifestamente infondato perché inerente ad asserito difetto e/o palese illogicità
della motivazione non emergenti dalla lettura del provvedimento impugnato;
che, nel caso di specie, la motivazione della Corte territoriale è esente da
censure, essendo stato adeguatamente valorizzato il compendio probatorio fondante l’affermazione di colpevolezza dello COGNOME (si vedano, in
particolare, pagg. 2 e 3 della sentenza impugnata);
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con
condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 07/03/2025
Il onsigliere Estensore