LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: condanna alle spese e sanzione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Milano. Tale decisione, basata su vizi procedurali dell’impugnazione, ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, senza entrare nel merito della questione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi di un’Ordinanza della Cassazione

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso inammissibile presentato dinanzi alla Corte di Cassazione. Comprendere questo istituto processuale è fondamentale, poiché una declaratoria di inammissibilità non solo preclude l’esame nel merito della vicenda, ma comporta anche significative sanzioni economiche per chi ha proposto l’impugnazione. Questo provvedimento, pur nella sua sinteticità, illustra perfettamente la rigorosità con cui la Suprema Corte valuta i requisiti di accesso al giudizio di legittimità.

Il Contesto del Caso Giudiziario

Il caso trae origine da un ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano in data 9 ottobre 2024. L’imputato, cercando di ottenere una riforma della decisione di secondo grado, ha adito la Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. La Settima Sezione Penale della Corte è stata quindi chiamata a valutare, in via preliminare, la validità formale e sostanziale del ricorso proposto.

La Decisione della Corte e il Ricorso Inammissibile

Con l’ordinanza del 15 aprile 2025, la Corte di Cassazione ha posto fine al percorso giudiziario dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione implica che i giudici non sono entrati nel vivo della questione, ovvero non hanno valutato se le censure mosse alla sentenza d’appello fossero fondate o meno. La pronuncia si è fermata a un livello precedente, quello del controllo dei presupposti processuali necessari affinché la Corte possa esaminare un’impugnazione.

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza è estremamente sintetica e non esplicita le ragioni specifiche dell’inammissibilità, limitandosi a riportare la formula di rito. Tuttavia, una declaratoria di ricorso inammissibile in sede di legittimità scaturisce tipicamente da vizi specifici previsti dal codice di procedura. Tra le cause più comuni vi sono la presentazione del ricorso fuori dai termini di legge, la mancanza di motivi specifici di impugnazione (cioè la semplice riproposizione di argomenti già discussi nei gradi precedenti senza criticare la logica della sentenza impugnata), o la proposizione di censure che richiederebbero una nuova valutazione dei fatti, attività preclusa alla Corte di Cassazione, che è giudice di sola legittimità. La decisione implica che, a seguito della relazione del Consigliere, il Collegio ha riscontrato uno di questi vizi insanabili.

Le Conclusioni e le Conseguenze Pratiche

Le implicazioni di questa ordinanza sono duplici e molto concrete. In primo luogo, la sentenza della Corte d’Appello di Milano diventa definitiva e irrevocabile. In secondo luogo, il ricorrente è stato condannato a subire due conseguenze economiche dirette:
1. Il pagamento delle spese processuali sostenute per il giudizio di cassazione.
2. Il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria ha una funzione dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori che appesantiscono il lavoro della Suprema Corte. Questo caso, quindi, serve da monito sull’importanza di redigere un ricorso per cassazione nel pieno rispetto delle stringenti regole procedurali.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte di Cassazione non ha esaminato il merito della questione perché il ricorso presentava vizi formali o sostanziali che ne hanno impedito la trattazione, come previsto dalla legge.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, in questo caso tremila euro, a favore della Cassa delle ammende.

La Corte si è espressa sulla colpevolezza o innocenza del ricorrente?
No. Dichiarando il ricorso inammissibile, la Corte non è entrata nel merito della vicenda. La decisione riguarda unicamente la correttezza procedurale dell’impugnazione, non i fatti del processo di appello.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati