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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e sanzione

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. A seguito della declaratoria di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende. La decisione sottolinea le conseguenze economiche negative per chi propone un’impugnazione priva dei presupposti di legge.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze della Condanna alle Spese

Presentare un ricorso inammissibile in Cassazione non è una scelta priva di conseguenze. Come evidenziato da una recente ordinanza, oltre alla delusione per la mancata revisione del caso, il ricorrente si trova a dover affrontare sanzioni economiche significative. Questo articolo analizza la decisione della Suprema Corte, chiarendo perché un’impugnazione possa essere rigettata senza un esame nel merito e quali siano i costi associati.

I Fatti alla Base della Decisione

Il caso trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna in data 4 giugno 2024. L’imputato, tramite il suo legale, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando la questione all’attenzione dei giudici di legittimità. La Suprema Corte, riunitasi in udienza il 12 marzo 2025, ha esaminato il ricorso proposto.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha concluso il procedimento con un’ordinanza chiara e perentoria: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle argomentazioni difensive, ma si ferma a una valutazione preliminare, riscontrando la mancanza dei presupposti necessari per procedere a un esame più approfondito. Di conseguenza, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Condanna per il Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, nel dichiarare il ricorso inammissibile, non ha fornito nel dispositivo i motivi specifici che hanno portato a tale conclusione, come è prassi per questo tipo di ordinanze. Tuttavia, la condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria si fonda su un principio consolidato, richiamato anche dalla giurisprudenza citata nel provvedimento (sentenza della Corte Costituzionale n. 186/2000 e Cass. n. 30247/2016). Tale principio mira a scoraggiare impugnazioni presentate in modo avventato, dilatorio o prive dei requisiti tecnici richiesti dalla legge. La sanzione pecuniaria, determinata in via equitativa dalla Corte, non ha natura punitiva nel senso stretto, ma serve a ristorare l’amministrazione della giustizia per l’inutile dispendio di risorse causato da un ricorso che non avrebbe dovuto essere proposto. La somma di tremila euro è stata ritenuta equa in relazione al caso specifico.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La decisione ribadisce un’importante lezione per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. Un ricorso non è un tentativo da fare alla leggera. È un atto giuridico complesso che deve essere redatto con la massima perizia tecnica e basato su motivi solidi previsti dalla legge. La declaratoria di inammissibilità comporta conseguenze economiche dirette e immediate per il ricorrente, che si trova a dover sostenere non solo le spese del procedimento ma anche una sanzione aggiuntiva. Questa ordinanza serve quindi come monito: l’accesso alla giustizia di legittimità è una risorsa preziosa, e il suo abuso attraverso ricorsi infondati viene sanzionato per tutelare l’efficienza del sistema giudiziario.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte non ha esaminato il merito della questione perché il ricorso non rispettava i requisiti formali, temporali o di contenuto previsti dalla legge, fermando il giudizio a uno stadio preliminare.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
In base all’ordinanza, il ricorrente è stato condannato a pagare sia le spese processuali sostenute dallo Stato, sia una sanzione pecuniaria aggiuntiva, in questo caso fissata a 3.000 euro, da versare alla Cassa delle ammende.

Perché il ricorrente deve pagare una somma alla Cassa delle ammende?
Il versamento è una sanzione prevista dalla legge per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori. I fondi raccolti dalla Cassa delle ammende vengono utilizzati per finanziare programmi di reinserimento sociale per i condannati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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