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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e sanzione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Roma. A seguito di questa decisione, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze Economiche della Sconfitta in Cassazione

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio per contestare una sentenza, ma cosa accade quando l’impugnazione non supera il vaglio di ammissibilità? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce le conseguenze, confermando che un ricorso inammissibile comporta non solo la conferma della decisione impugnata, ma anche significative sanzioni economiche per il ricorrente. Analizziamo insieme questa decisione e le sue implicazioni pratiche.

Il Caso in Analisi

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte di Appello di Roma. Il ricorrente, dopo la condanna nel secondo grado di giudizio, ha deciso di rivolgersi alla Suprema Corte di Cassazione per ottenere l’annullamento della decisione a lui sfavorevole. Il procedimento è giunto all’udienza del 12 marzo 2025, dove i giudici hanno esaminato la fondatezza e, prima ancora, l’ammissibilità del ricorso proposto.

La Decisione della Corte: Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere designato, ha emesso un’ordinanza con cui ha risolto la questione in modo netto e definitivo. Il collegio ha dichiarato il ricorso proposto inammissibile. Questa declaratoria non entra nel merito delle ragioni del ricorrente, ma si ferma a un livello preliminare, stabilendo che l’atto di impugnazione non possedeva i requisiti necessari per essere discusso e giudicato.

Di conseguenza, la Corte ha condannato il ricorrente a due tipi di pagamenti:
1. Il pagamento delle spese processuali sostenute dallo Stato.
2. Il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Condanna alle Spese

La decisione della Corte si fonda su un principio consolidato nel nostro ordinamento processuale penale. Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile per colpa del ricorrente (ad esempio, per manifesta infondatezza o per vizi formali), scatta una sorta di sanzione processuale. La condanna al pagamento delle spese è la conseguenza diretta della soccombenza, mentre il versamento alla Cassa delle ammende ha una natura sanzionatoria, volta a disincentivare impugnazioni dilatorie o palesemente infondate che appesantiscono inutilmente il sistema giudiziario. La Corte, nel determinare l’importo di tremila euro, ha esercitato il suo potere discrezionale, ritenendo tale somma equa in base alle circostanze del caso, come previsto dalla giurisprudenza costante in materia.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un’importante lezione per chiunque intenda intraprendere un percorso giudiziario: un’impugnazione deve essere sempre ben ponderata. Un ricorso inammissibile non è un tentativo a vuoto, ma un atto che produce conseguenze giuridiche ed economiche precise. La condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria rappresenta un costo tangibile che si aggiunge alla delusione per l’esito negativo del giudizio. Pertanto, è fondamentale affidarsi a una consulenza legale esperta per valutare attentamente i presupposti di ammissibilità e le reali probabilità di successo prima di adire la Corte di Cassazione.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
In base all’ordinanza, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro a favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria in questo caso?
La Corte ha condannato il ricorrente al pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, ritenendola una cifra equa.

Chi deve pagare le spese del processo in caso di ricorso inammissibile?
Il ricorrente, la cui impugnazione è stata dichiarata inammissibile, è condannato al pagamento delle spese processuali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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