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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e sanzione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una sentenza della Corte d’Appello. A causa dell’inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e a versare una somma di 3.000 euro alla Cassa delle Ammende, in assenza di prove che dimostrino una mancanza di colpa nel proporre l’impugnazione.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze Economiche per il Ricorrente

L’ordinamento giuridico garantisce il diritto di impugnare le decisioni giudiziarie, ma questo diritto deve essere esercitato con responsabilità. Un ricorso inammissibile non solo non viene esaminato nel merito, ma può comportare significative conseguenze economiche per chi lo propone. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione illustra chiaramente questo principio, condannando un ricorrente al pagamento delle spese processuali e di un’ulteriore somma a titolo di sanzione.

I Fatti del Caso

Un cittadino proponeva ricorso in Cassazione avverso una sentenza della Corte d’Appello di Venezia. L’oggetto della doglianza riguardava la congruità degli aumenti di pena applicati nel precedente grado di giudizio, secondo i criteri stabiliti dall’articolo 133 del codice penale.

La Decisione della Corte sul ricorso inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, ha condannato il ricorrente non solo al pagamento delle spese del procedimento, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale, ma anche al versamento di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle Ammende. Questa seconda sanzione è stata irrogata in quanto la Corte non ha ravvisato elementi per escludere la “colpa nella determinazione della causa di inammissibilità”.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha motivato la sua decisione su due fronti. In primo luogo, ha ritenuto che la Corte d’Appello avesse già risposto in modo adeguato e congruo alle lamentele del ricorrente, giudicando gli aumenti di pena contenuti e giustificati. Il ricorso in Cassazione, pertanto, si palesava come privo di fondamento.

In secondo luogo, la Cassazione ha applicato il principio, consolidato da una sentenza della Corte Costituzionale (n. 186/2000), secondo cui la proposizione di un ricorso inammissibile comporta non solo la condanna alle spese, ma anche una sanzione pecuniaria. Tale sanzione viene inflitta quando l’inammissibilità deriva da una colpa del ricorrente, ovvero quando l’impugnazione viene presentata con negligenza, imprudenza o senza una seria valutazione delle sue probabilità di accoglimento. Nel caso di specie, non essendo emersa alcuna giustificazione per l’evidente infondatezza del ricorso, è stata applicata la sanzione, determinata in via equitativa in 3.000 euro.

Conclusioni: Cosa Implica un Ricorso Inammissibile

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia e il diritto di difesa non devono tradursi in un abuso degli strumenti processuali. Presentare un ricorso palesemente infondato o privo dei requisiti di legge non è privo di conseguenze. Oltre all’inevitabile condanna alle spese processuali, il ricorrente rischia una sanzione pecuniaria aggiuntiva che può essere anche cospicua. La decisione serve da monito per i cittadini e i loro difensori a valutare con estrema attenzione i motivi di un’impugnazione prima di adire la Suprema Corte, evitando così di aggravare il sistema giudiziario con ricorsi pretestuosi e di incorrere in pesanti sanzioni economiche.

Cosa succede quando un ricorso penale viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Secondo la decisione, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali sostenute dallo Stato per il procedimento.

È prevista una sanzione economica aggiuntiva oltre al pagamento delle spese?
Sì. Se la Corte ritiene che il ricorso sia stato presentato con “colpa nella determinazione della causa di inammissibilità”, può condannare il ricorrente al pagamento di una somma aggiuntiva in favore della Cassa delle Ammende. In questo caso, la somma è stata fissata in 3.000 euro.

Per quale motivo il ricorso in questo caso è stato ritenuto inammissibile?
La Corte di Cassazione ha stabilito che la Corte d’Appello aveva già fornito una risposta adeguata e congrua ai punti sollevati dal ricorrente, rendendo l’impugnazione priva di fondamento e, di conseguenza, inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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