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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e sanzione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza di una Corte d’Appello. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione sottolinea le conseguenze negative della presentazione di un ricorso privo dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi di una Decisione della Cassazione

L’accesso alla giustizia e la possibilità di impugnare una decisione sfavorevole sono pilastri del nostro ordinamento. Tuttavia, l’esercizio di questo diritto deve seguire regole precise. Un esempio chiaro emerge da una recente ordinanza della Corte di Cassazione, che ha dichiarato un ricorso inammissibile, condannando il proponente a significative conseguenze economiche. Questo caso offre lo spunto per comprendere meglio cosa significhi e quali siano le implicazioni.

I Fatti del Caso

Un soggetto, a seguito di una sentenza emessa da una Corte d’Appello in data 16/09/2024, decideva di presentare ricorso per Cassazione. L’obiettivo era ottenere un riesame della decisione di secondo grado, sperando in un esito diverso. Il ricorso è stato quindi sottoposto al vaglio della Suprema Corte, che si è riunita in udienza il 06/05/2025 per deliberare.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, dopo aver preso in esame gli atti e aver sentito la relazione del Consigliere designato, ha emesso un’ordinanza dal contenuto netto e perentorio: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione

Sebbene il testo dell’ordinanza sia estremamente sintetico, la decisione di dichiarare un ricorso inammissibile si fonda su ragioni procedurali precise. La Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti o le prove già valutate nei gradi precedenti. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata.

Nel caso specifico, la Corte ha ‘rilevato’ che il ricorso doveva essere dichiarato inammissibile. Questa formula suggerisce che, all’esito della disamina degli atti, l’impugnazione è risultata carente dei presupposti richiesti dalla legge per poter essere esaminata nel merito. Le ragioni possono essere molteplici: la presentazione di motivi non consentiti in sede di legittimità (come la richiesta di una nuova valutazione delle prove), vizi formali nella redazione dell’atto o la manifesta infondatezza delle censure proposte. La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende funge da sanzione per aver adito la Corte con un’impugnazione priva dei requisiti essenziali, gravando inutilmente il sistema giudiziario.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La decisione in esame ribadisce un principio fondamentale: il diritto di impugnazione non è incondizionato. Presentare un ricorso inammissibile non solo non porta al risultato sperato, ma comporta conseguenze economiche negative. La condanna alle spese processuali e alla sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende rappresenta un deterrente contro ricorsi pretestuosi o tecnicamente mal impostati. Per i cittadini, ciò evidenzia l’importanza di affidarsi a professionisti esperti che possano valutare attentamente le reali possibilità di successo di un’impugnazione, evitando così costi e sanzioni evitabili.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione perché l’atto di impugnazione manca dei requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge. In pratica, il ricorso viene respinto in via preliminare.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
Come stabilito in questa ordinanza, la parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata a pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in 3.000 euro, da versare alla Cassa delle ammende.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile in questo caso?
L’ordinanza indica che, a seguito della valutazione degli atti, il ricorso è risultato privo dei presupposti per essere accolto. Sebbene non vengano specificati i dettagli, ciò implica che i motivi presentati non erano conformi a quelli consentiti dalla legge per un giudizio di legittimità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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