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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e sanzione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. A seguito della decisione, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende, in applicazione dell’art. 616 cod. proc. pen. per il suo ricorso inammissibile.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: le Conseguenze della Condanna in Cassazione

Presentare un ricorso inammissibile davanti alla Corte di Cassazione non è una scelta priva di conseguenze. Come chiarito da una recente ordinanza della Suprema Corte, questa azione processuale comporta precise responsabilità economiche per il ricorrente. L’ordinanza in esame offre un esempio emblematico di come l’ordinamento sanzioni l’abuso dello strumento processuale, condannando chi propone un ricorso privo dei requisiti di legge al pagamento non solo delle spese, ma anche di una sanzione pecuniaria.

Il Caso in Analisi: un Appello Rigettato dalla Suprema Corte

La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Venezia. Il ricorrente, un individuo nato nel 1992, ha impugnato la decisione di secondo grado sperando in una riforma della stessa. Tuttavia, l’esito del giudizio di legittimità è stato netto e sfavorevole.

La Suprema Corte, dopo aver ricevuto l’avviso delle parti e ascoltato la relazione del Consigliere designato, ha concluso per la declaratoria di inammissibilità del ricorso proposto. Questo significa che i giudici non sono nemmeno entrati nel merito delle questioni sollevate, fermandosi a una valutazione preliminare che ha evidenziato vizi insanabili nell’atto di impugnazione.

Le Conseguenze del Ricorso Inammissibile secondo l’Art. 616 c.p.p.

La conseguenza diretta di un ricorso inammissibile è disciplinata in modo rigoroso dall’articolo 616 del Codice di Procedura Penale. Questa norma stabilisce che la parte che ha proposto un’impugnazione dichiarata inammissibile debba essere condannata al pagamento delle spese del procedimento.

La Condanna alla Sanzione Pecuniaria

Oltre alle spese processuali, l’articolo 616 c.p.p. prevede un’ulteriore e più afflittiva conseguenza: il pagamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende. L’importo di tale sanzione pecuniaria viene determinato discrezionalmente dal giudice, tenendo conto delle circostanze del caso. Nella fattispecie, la Corte ha stabilito che il ricorrente dovesse versare la somma di tremila euro.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Corte sono concise ma estremamente chiare. La condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria non è una scelta discrezionale, ma una diretta applicazione della legge processuale. La Corte ha specificato che, nel caso in esame, non sono emerse ‘ragioni di esonero’ che potessero giustificare una deroga a tale regola.

L’inammissibilità del ricorso funge da presupposto oggettivo per l’applicazione delle sanzioni previste dall’art. 616 c.p.p. La finalità di questa norma è duplice: da un lato, scoraggiare la presentazione di impugnazioni palesemente infondate o dilatorie, che appesantiscono inutilmente il lavoro della Suprema Corte; dall’altro, ristorare, almeno in parte, le casse dello Stato per l’attività giurisdizionale svolta a vuoto.

Conclusioni

La decisione in commento ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso alla giustizia e il diritto di impugnazione devono essere esercitati con responsabilità. Un ricorso inammissibile non solo si rivela inefficace per la tutela dei propri diritti, ma si trasforma in un boomerang economico per chi lo promuove. La condanna al pagamento di tremila euro alla Cassa delle ammende, oltre alle spese processuali, costituisce un monito significativo sull’importanza di una valutazione attenta e professionale prima di adire la Corte di Cassazione.

Cosa succede se un ricorso penale in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
In base all’art. 616 del Codice di Procedura Penale, la parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

A quanto può ammontare la sanzione pecuniaria in caso di ricorso inammissibile?
L’importo è stabilito dal giudice. Nel caso specifico analizzato dall’ordinanza, la sanzione pecuniaria è stata fissata in tremila euro.

È possibile evitare la condanna alle spese e alla sanzione?
La condanna è una conseguenza quasi automatica della dichiarazione di inammissibilità. L’ordinamento prevede tale sanzione a meno che non emergano specifiche ‘ragioni di esonero’, che nel caso di specie non sono state riscontrate dalla Corte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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