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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e sanzione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. A causa del ricorso inammissibile, l’appellante è stato condannato a pagare le spese processuali e una sanzione di 3.000 euro alla Cassa delle Ammende, essendo stata ravvisata una sua colpa nel determinare le cause dell’inammissibilità.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze della Colpa del Ricorrente

L’esito di un processo non si decide solo nel merito, ma anche attraverso il rigoroso rispetto delle regole procedurali. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ci ricorda come un ricorso inammissibile non solo precluda la possibilità di una revisione della sentenza, ma possa anche comportare significative conseguenze economiche per chi lo propone. Analizziamo una vicenda che evidenzia l’importanza della diligenza nella presentazione delle impugnazioni.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro. L’imputato, tramite il suo difensore, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando le proprie ragioni dinanzi ai giudici di legittimità.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 13 giugno 2025, ha posto fine al percorso giudiziario del ricorrente in modo netto. I giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile, senza quindi entrare nel merito delle questioni sollevate. La decisione non si è limitata a questo: il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e a versare la somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle Ammende.

Le Motivazioni: Profili di Colpa e il Ricorso Inammissibile

Il punto cruciale della decisione risiede nella motivazione addotta per la condanna alla sanzione pecuniaria. La Corte ha ritenuto che nella proposizione del gravame fossero presenti “profili di colpa nella determinazione delle cause di inammissibilità”.

Questo significa che l’inammissibilità non è stata considerata una mera fatalità o un errore scusabile, ma il risultato di una negligenza attribuibile al ricorrente. Le cause di inammissibilità di un ricorso in Cassazione sono molteplici e definite dalla legge: dalla tardività della presentazione, alla genericità dei motivi, fino alla proposizione di questioni che riguardano il merito dei fatti, non consentite in sede di legittimità.

Quando la Corte ravvisa che tali errori sono frutto di colpa, scatta una sanzione che ha una duplice finalità: da un lato, sanzionare l’abuso dello strumento processuale e, dall’altro, scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o redatti senza la dovuta perizia, che appesantiscono inutilmente il lavoro della Suprema Corte.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La pronuncia in esame è un monito fondamentale per chiunque intenda impugnare una sentenza penale. La fase del ricorso per Cassazione richiede una preparazione tecnica estremamente accurata. Affidarsi a un professionista competente è essenziale per evitare errori procedurali che possono trasformare il tentativo di far valere i propri diritti in un’ulteriore condanna, questa volta di natura economica. La decisione sottolinea che l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con responsabilità. Un ricorso inammissibile per colpa non è solo un’occasione persa, ma un atto che l’ordinamento sanziona per preservare l’efficienza del sistema giudiziario.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che il ricorso viene respinto dalla Corte senza che ne venga esaminato il contenuto (il merito), perché non rispetta i requisiti formali, temporali o di altra natura previsti dalla legge per la sua presentazione.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Come stabilito in questa ordinanza, la parte che ha presentato il ricorso inammissibile può essere condannata al pagamento delle spese del procedimento e, se viene ravvisata una sua colpa, anche al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle Ammende a titolo di sanzione.

Perché il ricorrente è stato condannato a pagare una somma alla Cassa delle Ammende?
Il ricorrente è stato condannato a tale pagamento perché la Corte ha riscontrato la sussistenza di ‘profili di colpa nella determinazione delle cause di inammissibilità’, ritenendo quindi che gli errori procedurali che hanno reso il ricorso inammissibile fossero imputabili a una negligenza del ricorrente stesso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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