LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: condanna alle spese e sanzione

La Corte di Cassazione ha esaminato un caso in cui un individuo aveva impugnato una sentenza del Tribunale di Como. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, non entrando nel merito della questione. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, a causa della manifesta infondatezza o proceduralità del ricorso.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 23 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi di un’Ordinanza della Cassazione

Quando si presenta un’impugnazione in Corte di Cassazione, è fondamentale che questa rispetti precisi requisiti formali e sostanziali. In caso contrario, il rischio è che venga dichiarato un ricorso inammissibile, con conseguenze economiche significative per il proponente. Un’ordinanza recente della Suprema Corte offre un chiaro esempio di questa dinamica, condannando il ricorrente non solo al pagamento delle spese, ma anche a una sanzione pecuniaria.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dal ricorso presentato da un soggetto avverso una sentenza emessa dal Tribunale di Como nell’ottobre del 2024. L’interessato ha deciso di impugnare tale decisione, portando la questione all’attenzione della Corte di Cassazione, massimo organo della giurisdizione italiana. La Corte, riunitasi in udienza nell’aprile del 2025, ha proceduto all’esame preliminare dell’atto di impugnazione.

La Decisione della Corte: Focus sul Ricorso Inammissibile

Dopo aver avvisato le parti e ascoltato la relazione del Consigliere, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza per definire il procedimento. L’esito è stato netto: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione impedisce alla Corte di entrare nel merito della questione; in altre parole, i giudici non hanno valutato se le ragioni del ricorrente fossero fondate o meno, ma si sono fermati a una verifica preliminare che ha evidenziato vizi insanabili nell’impugnazione.

Le Conseguenze Economiche della Pronuncia

La declaratoria di inammissibilità ha comportato due importanti conseguenze economiche a carico del ricorrente:

1. Condanna alle spese processuali: Il ricorrente è stato obbligato a rimborsare i costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento.
2. Versamento alla Cassa delle ammende: La Corte ha inoltre disposto il pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa non è una forma di risarcimento, ma una vera e propria sanzione pecuniaria prevista dall’ordinamento per scoraggiare ricorsi presentati senza i presupposti di legge, che congestionano inutilmente il sistema giudiziario.

Le Motivazioni

Sebbene l’ordinanza sia sintetica, le motivazioni della condanna alla sanzione pecuniaria risiedono implicitamente nella natura stessa del ricorso inammissibile. Il legislatore e la giurisprudenza considerano la presentazione di un’impugnazione palesemente infondata o carente dei requisiti procedurali come un abuso del processo. La sanzione pecuniaria, fissata dal giudice in via equitativa ‘in ragione dei motivi dedotti’, serve quindi come deterrente. L’importo di tremila euro riflette una valutazione della Corte sulla gravità dei vizi del ricorso, sanzionando il comportamento processuale del ricorrente.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso alla giustizia e il diritto all’impugnazione devono essere esercitati con responsabilità e nel rispetto delle regole procedurali. Un ricorso inammissibile non è un esito neutro, ma comporta conseguenze economiche tangibili. Per i cittadini e i professionisti legali, ciò sottolinea l’importanza di una valutazione attenta e scrupolosa dei presupposti di ammissibilità prima di adire la Corte di Cassazione, al fine di evitare non solo una sconfitta processuale, ma anche un significativo esborso economico.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte di Cassazione non entra nel merito della questione, cioè non valuta se il ricorrente abbia ragione o torto, perché l’atto di impugnazione presenta vizi procedurali o di forma che ne impediscono l’esame.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, come sanzione per aver attivato inutilmente la macchina della giustizia.

A quanto può ammontare la somma da versare alla Cassa delle ammende?
Nel caso specifico analizzato, la Corte ha stabilito una somma di tremila euro. L’importo viene fissato dal giudice in via equitativa, tenendo conto dei motivi che hanno portato alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati