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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e multa

Un’ordinanza della Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Milano. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende, evidenziando le severe conseguenze economiche di un ricorso inammissibile.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze Economiche per chi Impugna

Un ricorso inammissibile dinanzi alla Corte di Cassazione non è un evento privo di conseguenze. Come dimostra una recente ordinanza della Settima Sezione Penale, la dichiarazione di inammissibilità comporta non solo la definitiva conferma della decisione impugnata, ma anche una precisa condanna economica per il ricorrente. Questo meccanismo serve a scoraggiare impugnazioni pretestuose o tecnicamente errate, garantendo l’efficienza del sistema giudiziario. Analizziamo questo caso per comprendere meglio le dinamiche e i rischi di un’impugnazione davanti al massimo organo della giurisdizione.

I Fatti del Caso: Un Appello Respinto in Partenza

La vicenda trae origine da un ricorso presentato da un cittadino contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano nell’ottobre del 2024. Il ricorrente, sperando di ottenere una riforma della decisione a lui sfavorevole, ha adito la Corte di Cassazione. Tuttavia, il suo tentativo di far valere le proprie ragioni si è scontrato con un ostacolo procedurale insormontabile, che ha impedito ai giudici di esaminare il caso nel merito.

La Decisione della Corte di Cassazione e il Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte, con una concisa ordinanza, ha posto fine al percorso giudiziario del ricorrente. I giudici hanno ritenuto che l’impugnazione dovesse essere dichiarata inammissibile. Questa decisione, pur senza entrare nel vivo delle questioni sollevate, ha avuto effetti immediati e concreti. Oltre a rendere definitiva la sentenza della Corte d’Appello, ha comportato l’applicazione di sanzioni economiche a carico del proponente del ricorso.

Le motivazioni

Il provvedimento della Cassazione, pur essendo sintetico, si fonda su un principio cardine della procedura penale: l’accesso al giudizio di legittimità è subordinato al rispetto di specifici requisiti formali e sostanziali. Quando questi requisiti mancano, il ricorso viene dichiarato inammissibile. Sebbene l’ordinanza non espliciti i motivi specifici dell’inammissibilità, la conseguenza è automatica e prevista dalla legge. La Corte ha stabilito che la natura dell’impugnazione era tale da non superare il vaglio preliminare di ammissibilità. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e, in aggiunta, al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria non ha natura risarcitoria, ma punitiva e dissuasiva, volta a penalizzare l’abuso dello strumento processuale.

Le conclusioni

La decisione in esame ribadisce un messaggio fondamentale per chiunque intenda impugnare un provvedimento giudiziario: un ricorso non è un tentativo da fare alla leggera. La dichiarazione di ricorso inammissibile non solo frustra le aspettative di ottenere una revisione della sentenza, ma comporta anche costi significativi. La condanna alle spese e alla sanzione a favore della Cassa delle ammende rappresenta un deterrente contro impugnazioni dilatorie o prive dei necessari presupposti tecnici. Pertanto, è cruciale affidarsi a una difesa legale competente che possa valutare attentamente le reali possibilità di successo di un ricorso prima di presentarlo, per evitare di incorrere in spiacevoli e onerose conseguenze economiche.

Cosa succede quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso viene respinto senza essere esaminato nel merito, e la persona che lo ha presentato (il ricorrente) viene condannata a pagare le spese del processo e una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammonta la sanzione economica in questo caso specifico?
In questa ordinanza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

La Corte ha analizzato le ragioni dell’appello del ricorrente?
No, dichiarando il ricorso inammissibile, la Corte non è entrata nel merito delle questioni sollevate. La decisione si è basata su un vizio procedurale o di forma che ha impedito l’analisi del contenuto dell’impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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