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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e multa

La Corte di Cassazione ha esaminato un ricorso avverso una sentenza della Corte d’Appello di L’Aquila. Con ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile, non entrando nel merito della questione. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila Euro in favore della Cassa delle ammende, confermando la definitività della precedente sentenza.

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Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

L’esito di un procedimento giudiziario può dipendere non solo dalla fondatezza delle proprie ragioni, ma anche dal rispetto delle regole procedurali. Un esempio emblematico è il caso del ricorso inammissibile, una decisione che impedisce l’esame nel merito di un’impugnazione. Analizziamo una recente ordinanza della Corte di Cassazione per comprendere meglio le dinamiche e le conseguenze di tale pronuncia.

Il Contesto Processuale

Il caso in esame trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di L’Aquila. Il ricorrente, cercando di ottenere una riforma della decisione di secondo grado, ha sottoposto le sue doglianze al giudizio della Suprema Corte, l’organo di vertice della giurisdizione italiana.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

Dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere incaricato, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha emesso una sintetica ma perentoria ordinanza: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa declaratoria non significa che i giudici abbiano ritenuto infondate le ragioni del ricorrente, ma piuttosto che l’atto di impugnazione non possedeva i requisiti minimi, formali o sostanziali, per poter essere esaminato. Le ragioni possono essere molteplici: dalla tardività della presentazione alla genericità dei motivi, fino al tentativo di introdurre una rivalutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità.

Le Conseguenze Economiche per il Ricorrente

La dichiarazione di inammissibilità comporta conseguenze significative. In primo luogo, la sentenza impugnata diventa definitiva e irrevocabile. In secondo luogo, come stabilito nell’ordinanza, il ricorrente è stato condannato a sostenere due tipi di oneri economici:

1. Il pagamento delle spese processuali: si tratta dei costi legati al procedimento dinanzi alla Cassazione.
2. Il versamento di una somma di Euro 3.000,00 alla Cassa delle ammende: questa è una sanzione pecuniaria prevista dalla legge per scoraggiare la presentazione di ricorsi temerari o palesemente infondati, i cui proventi sono destinati a finalità di recupero sociale.

Le Motivazioni della Decisione

Sebbene l’ordinanza non espliciti nel dettaglio i motivi specifici dell’inammissibilità, questa tipologia di decisione è tipicamente adottata quando l’atto di ricorso manca di elementi essenziali previsti dal codice di procedura. Ad esempio, i motivi di ricorso potrebbero essere stati formulati in modo generico, senza un confronto critico e specifico con le argomentazioni della sentenza impugnata. Un’altra causa frequente è la richiesta alla Cassazione di una nuova valutazione delle prove, un compito che spetta esclusivamente ai giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello) e non alla Suprema Corte, il cui ruolo è limitato a verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento: l’accesso alla giustizia, e in particolare al giudizio di legittimità, è subordinato al rispetto di rigorose regole procedurali. La declaratoria di ricorso inammissibile non è un mero formalismo, ma uno strumento per garantire l’efficienza del sistema giudiziario, evitando che la Corte di Cassazione sia oberata da impugnazioni prive dei presupposti di legge. Per i cittadini e i loro difensori, ciò sottolinea l’importanza cruciale di redigere atti di impugnazione chiari, specifici e pertinenti ai motivi consentiti dalla legge, al fine di evitare non solo la delusione di una pronuncia sfavorevole, ma anche significative conseguenze economiche.

Cosa significa quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il merito della questione perché l’atto di impugnazione manca dei requisiti formali o sostanziali richiesti dalla legge. Di conseguenza, la sentenza del grado precedente diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Come stabilito nel provvedimento, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una sanzione pecuniaria, in questo caso di tremila Euro, in favore della Cassa delle ammende.

Perché il ricorrente deve pagare una somma alla Cassa delle ammende?
Il versamento alla Cassa delle ammende è una sanzione prevista per scoraggiare ricorsi presentati senza i presupposti di legge. Serve a sanzionare l’abuso dello strumento processuale e a finanziare programmi di reinserimento per i condannati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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