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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e multa

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Torino. La Corte ha ritenuto che il giudice di merito avesse applicato correttamente i principi di diritto. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, confermando le severe conseguenze di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: le Conseguenze della Condanna alle Spese

Presentare un’impugnazione in un procedimento penale è un diritto fondamentale, ma deve essere esercitato nel rispetto delle regole procedurali. Un ricorso inammissibile non solo non viene esaminato nel merito, ma comporta anche significative conseguenze economiche per chi lo propone. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione lo ribadisce, condannando un ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una cospicua sanzione pecuniaria.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino. L’imputato, tramite il suo difensore, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando le sue ragioni davanti alla suprema corte di legittimità.

La Decisione della Corte e il Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si ferma a una valutazione preliminare sulla correttezza formale e sostanziale dell’atto di impugnazione. Quando un ricorso è privo dei requisiti previsti dalla legge, i giudici non possono procedere all’esame delle questioni sollevate.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha basato la sua decisione su una motivazione sintetica ma chiara. I giudici hanno rilevato che il Collegio territoriale, ovvero la Corte d’Appello, aveva fatto una corretta applicazione dei principi di diritto già enunciati dalla stessa Corte di Cassazione in una precedente sentenza (Sez. 5, n. 1489 del 2020). In sostanza, il ricorso non presentava argomentazioni valide e fondate per mettere in discussione la sentenza impugnata, risultando di fatto privo dei presupposti per essere accolto.

L’inammissibilità del ricorso ha fatto scattare automaticamente l’applicazione dell’articolo 616 del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che la parte privata che ha proposto un’impugnazione dichiarata inammissibile deve essere condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in denaro a favore della Cassa delle ammende.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La conclusione della vicenda è netta: il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di tremila euro alla Cassa delle ammende. Questa ordinanza serve da monito sull’importanza di redigere ricorsi solidi e ben argomentati. Un ricorso inammissibile non è un tentativo a vuoto, ma un atto che comporta conseguenze economiche precise e onerose. La decisione sottolinea la necessità per i difensori di valutare attentamente i motivi di impugnazione, per evitare di esporre i propri assistiti a ulteriori sanzioni oltre alla conferma della condanna.

Cosa succede quando un ricorso penale viene dichiarato inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale, al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.

Perché il ricorso in questo caso è stato ritenuto inammissibile?
La Corte di Cassazione ha stabilito che la Corte d’Appello aveva già applicato correttamente i principi di diritto pertinenti, rendendo le argomentazioni del ricorrente prive di fondamento e non idonee a giustificare un riesame della decisione.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria imposta al ricorrente?
Oltre al pagamento delle spese processuali, il ricorrente è stato condannato a versare la somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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