LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: condanna alle spese e multa

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una sentenza della Corte d’Appello. A causa di questo ricorso inammissibile, il ricorrente è condannato a pagare le spese processuali e una sanzione di 3000 euro alla cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 c.p.p.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 27 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze Economiche per chi Impugna

Presentare un ricorso inammissibile in Cassazione non è una mossa priva di conseguenze. Come dimostra una recente ordinanza, questa scelta processuale comporta non solo la conferma della decisione impugnata, ma anche significative sanzioni economiche a carico del ricorrente. Analizziamo la decisione per comprendere meglio i rischi legati a un’impugnazione che non rispetta i requisiti di legge.

Il Fatto alla Base del Ricorso

Il caso trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo. L’imputato, attraverso i suoi legali, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando le proprie ragioni dinanzi alla Suprema Corte.

Tuttavia, l’esito del giudizio di legittimità ha preso una piega sfavorevole per il ricorrente, non entrando nemmeno nel merito delle questioni sollevate.

La Decisione della Corte e il Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. Questa declaratoria non è una semplice formalità, ma un atto che impedisce alla Corte di esaminare la fondatezza dei motivi di impugnazione. La conseguenza più diretta, come stabilito dall’articolo 616 del codice di procedura penale, è di natura economica.

La Corte ha quindi emesso una duplice condanna a carico del ricorrente:

1. Pagamento delle spese processuali: i costi relativi al procedimento di Cassazione.
2. Versamento di una somma alla cassa delle ammende: in questo caso, la cifra è stata fissata in 3.000 euro.

Questa decisione sottolinea che l’accesso alla giustizia, specialmente ai suoi gradi più alti, deve essere esercitato con responsabilità e cognizione di causa.

Le Motivazioni della Condanna

La motivazione dell’ordinanza è tanto sintetica quanto chiara. La legge, in particolare l’art. 616 c.p.p., stabilisce un automatismo: alla declaratoria di inammissibilità di un ricorso consegue la condanna del ricorrente alle spese e a una sanzione pecuniaria. Lo scopo è quello di scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati, pretestuosi o tecnicamente errati, che congestionano il sistema giudiziario.

La quantificazione della sanzione, fissata a 3.000 euro, non è casuale. La Corte la definisce “equa” in relazione alla natura delle questioni dedotte. Ciò significa che i giudici hanno valutato la consistenza dei motivi di ricorso e, ritenendoli non meritevoli di un esame nel merito, hanno commisurato la sanzione alla loro manifesta infondatezza o al mancato rispetto dei requisiti procedurali.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza funge da importante monito. La presentazione di un ricorso in Cassazione è un atto tecnico che richiede la massima perizia. Un’impugnazione priva dei presupposti di ammissibilità non solo non porterà alcun beneficio, ma si tradurrà in un sicuro esborso economico per il cliente.

Le implicazioni sono chiare: è fondamentale affidarsi a un difensore esperto che possa valutare attentamente le reali possibilità di successo di un ricorso prima di intraprendere questa strada. In caso contrario, il rischio è di aggravare la propria posizione con ulteriori condanne pecuniarie, trasformando un tentativo di difesa in un ulteriore pregiudizio economico.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
In base all’art. 616 del codice di procedura penale, la parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro in favore della cassa delle ammende.

Come viene determinata la somma da versare alla cassa delle ammende?
La Corte determina l’importo della sanzione in via equitativa, tenendo conto delle questioni sollevate nel ricorso. Nel caso specifico, è stata ritenuta equa una somma di 3.000 euro.

La condanna alle spese è automatica in caso di inammissibilità?
Sì, la condanna al pagamento delle spese processuali e della sanzione pecuniaria è una conseguenza diretta e automatica prevista dalla legge in caso di declaratoria di inammissibilità del ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati