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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e multa

Un’ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce le conseguenze di un ricorso inammissibile. In questo caso, l’appello contro una sentenza della Corte d’Appello è stato respinto per evidente infondatezza, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Quando l’Impugnazione Costa Cara

Presentare un’impugnazione di fronte alla Corte di Cassazione è un passo delicato che richiede un’attenta valutazione dei presupposti di legge. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci ricorda che un ricorso inammissibile non solo non porta al risultato sperato, ma può anche comportare significative conseguenze economiche per chi lo propone. Vediamo nel dettaglio una decisione che illustra perfettamente questo principio.

I Fatti del Caso

Il caso nasce dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna in data 18 settembre 2024. L’interessato ha deciso di portare la questione all’attenzione della Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, per contestare la decisione dei giudici di merito.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 23 aprile 2025, ha messo un punto fermo sulla vicenda. I giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito delle argomentazioni difensive, ma si è fermata a un livello preliminare, rilevando la mancanza dei requisiti minimi per poter procedere a un esame più approfondito. La conseguenza diretta di tale pronuncia è stata duplice: il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e, in aggiunta, al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: L’Evidente Infondatezza del Ricorso Inammissibile

La Corte ha basato la sua decisione sulla base di una ‘evidente inammissibilità’ dell’impugnazione. Questo significa che i motivi addotti dal ricorrente erano talmente privi di fondamento giuridico da non meritare nemmeno una discussione nel merito. I giudici hanno ravvisato dei ‘profili di colpa’ nella proposizione del ricorso, suggerendo che l’impugnazione sia stata presentata con negligenza o senza una seria valutazione delle sue probabilità di successo.

A supporto di questa decisione, la Corte ha richiamato importanti precedenti giurisprudenziali, tra cui una sentenza della Corte Costituzionale (n. 186/2000). Questo precedente ha stabilito la legittimità della condanna a una sanzione pecuniaria in caso di inammissibilità, considerandola una misura necessaria per scoraggiare ricorsi palesemente dilatori o infondati, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario. La sanzione pecuniaria, quindi, non ha natura risarcitoria, ma punitiva e dissuasiva.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’accesso alla Corte di Cassazione non è un diritto incondizionato, ma è subordinato alla presentazione di motivi di ricorso validi e pertinenti. Un ricorso inammissibile non è un esito neutro. Comporta per il ricorrente la certezza di dover sostenere non solo le spese del procedimento, ma anche una sanzione economica che può essere considerevole. La decisione serve da monito: prima di intraprendere la via del ricorso per cassazione, è indispensabile un’analisi rigorosa da parte del difensore per verificare la sussistenza di vizi di legittimità concreti nella sentenza impugnata, evitando così di incorrere in declaratorie di inammissibilità con le relative, onerose conseguenze.

Cosa succede quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso penale inammissibile?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro, determinata equitativamente dalla Corte, in favore della Cassa delle ammende.

Per quale motivo il ricorso in questo caso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile a causa della sua ‘evidente’ infondatezza e della presenza di ‘profili di colpa’ da parte del ricorrente, indicando che l’impugnazione era priva dei requisiti minimi di legge per essere esaminata nel merito.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria inflitta al ricorrente?
Oltre al pagamento delle spese processuali, il ricorrente è stato condannato a versare la somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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