Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze della Condanna in Cassazione
Presentare un’impugnazione di fronte alla Corte di Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, una fase delicata che richiede il rispetto di rigorosi requisiti formali e sostanziali. Quando questi non vengono soddisfatti, il risultato è un ricorso inammissibile, una pronuncia che non solo chiude la porta a una revisione del caso nel merito, ma comporta anche precise conseguenze economiche per chi ha agito in giudizio. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di questa dinamica.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine da una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bologna in data 26 settembre 2022. Un soggetto, ritenendosi leso da tale decisione, ha proposto ricorso per Cassazione al fine di ottenerne l’annullamento. Il caso è quindi giunto all’attenzione della Settima Sezione Penale della Suprema Corte per la valutazione preliminare sulla sua ammissibilità.
La Decisione della Corte: Focus sul Ricorso Inammissibile
Con un’ordinanza emessa il 13 maggio 2025, la Corte di Cassazione ha troncato sul nascere le aspettative del ricorrente. I giudici, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere e dato avviso alle parti, hanno dichiarato il ricorso inammissibile.
Questa decisione impedisce alla Corte di entrare nel merito della questione, ovvero di valutare se la Corte d’Appello abbia giudicato correttamente o meno. La declaratoria di inammissibilità si ferma a un livello precedente, constatando l’esistenza di un vizio procedurale o di un motivo di impugnazione non consentito dalla legge che ne preclude l’esame.
Le Conseguenze Economiche della Pronuncia
La declaratoria di inammissibilità non è priva di conseguenze. Al contrario, il provvedimento ha stabilito due sanzioni a carico del ricorrente:
1. Condanna al pagamento delle spese processuali: si tratta dei costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento in Cassazione.
2. Condanna al versamento di una somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende: questa non è un risarcimento, ma una vera e propria sanzione pecuniaria volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi infondati o dilatori, che appesantiscono il sistema giudiziario.
Le Motivazioni
L’ordinanza in esame, per sua natura sintetica, non entra nel dettaglio dei motivi specifici che hanno reso il ricorso inammissibile. Tuttavia, la motivazione della condanna economica è esplicita e discende direttamente dalla legge. La Corte rileva che, una volta accertata l’inammissibilità del ricorso, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese e della sanzione pecuniaria è una conseguenza automatica. Questa misura serve a responsabilizzare la parte che decide di adire la Suprema Corte, assicurando che l’accesso a questo ultimo grado di giudizio sia esercitato con ponderazione e non per scopi meramente dilatori. La sanzione pecuniaria, il cui importo è stabilito discrezionalmente dal giudice entro i limiti di legge, è calibrata in base alla colpa del ricorrente nella proposizione dell’impugnazione.
Le Conclusioni
La decisione analizzata ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’impugnazione in Cassazione deve essere fondata su motivi validi e presentata nel rispetto delle forme prescritte. Un ricorso inammissibile non solo non ottiene il risultato sperato, ma si trasforma in un costo significativo per chi lo ha promosso. Questa ordinanza serve da monito sulla necessità di una valutazione legale attenta e scrupolosa prima di intraprendere la via del ricorso alla Suprema Corte, evidenziando come le scorciatoie procedurali o i tentativi infondati possano avere conseguenze economiche rilevanti, oltre a confermare definitivamente la decisione impugnata.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che il ricorso presenta vizi formali o sostanziali tali da impedire alla Corte di Cassazione di esaminare il caso nel merito. La Corte non si pronuncia sulla correttezza o meno della sentenza precedente, ma si ferma a un controllo preliminare che ha esito negativo.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
Come stabilito nel provvedimento, la parte il cui ricorso è dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in 3.000 euro, in favore della Cassa delle ammende.
Perché viene imposta una sanzione pecuniaria oltre al pagamento delle spese?
La sanzione pecuniaria ha una funzione deterrente. Serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati, dilatori o presentati senza il rispetto delle norme procedurali, contribuendo a deflazionare il carico di lavoro della Corte di Cassazione.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 27969 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 27969 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 13/05/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
AMAMRI HICHEM nato il 30/09/1996
avverso la sentenza del 26/09/2022 della CORTE APPELLO di BOLOGNA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
MOTIVI DELLA DECISIONE
NOME ricorre avverso la sentenza, in epigrafe indicata, con la quale la Corte di appello di Bologna ha confermato la pronuncia resa il 26 settembre
2022 dal locale Tribunale per il reato di cui all’art. 73, comma 5, d.P.R. 9 ott
1990, n. 309.
Ritenuto che l’unico motivo sollevato (Mancanza e contraddittorietà della
motivazione con riguardo alla mancata assoluzione per difetto di prova sulla detenzione dello stupefacente a fini di cessione a terzi) non è consentito in s
di legittimità, perché meramente riproduttivo di profili di censura g adeguatamente vagliati e correttamente disattesi dalla Corte territoriale (p. 2 se
app.). Nel caso di specie, va in particolare osservato che la motivazione appar logica e congrua laddove la Corte ha escluso la destinazione esclusivamente ad
uso personale della sostanza stupefacente rinvenuta all’esito della perquisizio personale, dando conto della suddivisione in dosi, del quantitativo di hashi
rinvenuto (da cui era possibile ricavare 97 d.m.s.), delle circostanze di tempo luogo del fatto;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa dell ammende.
Così deciso in Roma, il 13 maggio 2025
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Il Consigliere estensore
Il Prpidete