Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze della Cassazione
L’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione analizzata oggi offre uno spunto fondamentale per comprendere le conseguenze di un ricorso inammissibile. Quando un’impugnazione non supera il vaglio preliminare di ammissibilità, non solo non viene esaminata nel merito, ma comporta anche significative sanzioni economiche per chi l’ha proposta. Questo caso dimostra come la legge scoraggi i ricorsi presentati senza un solido fondamento giuridico.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine dal ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro in data 6 novembre 2024. Il ricorrente ha impugnato tale decisione dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, cercando di ottenere una riforma della pronuncia a lui sfavorevole. La Corte Suprema è stata quindi chiamata a valutare, in primo luogo, la validità formale e sostanziale del ricorso stesso.
La Decisione della Corte di Cassazione
Con un’ordinanza emessa il 13 maggio 2025, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha messo un punto fermo alla questione. I giudici supremi hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, hanno condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in aggiunta, al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni dietro un Ricorso Inammissibile
L’ordinanza in esame è estremamente sintetica e non entra nel dettaglio delle ragioni specifiche che hanno portato alla dichiarazione di inammissibilità. Tuttavia, in ambito processuale penale, un ricorso inammissibile è tipicamente il risultato di vizi che impediscono al giudice di esaminare la fondatezza delle censure mosse alla sentenza impugnata. Le cause possono essere molteplici, tra cui:
* Vizi di forma: Mancanza degli elementi essenziali previsti dalla legge per l’atto di ricorso.
* Tardività: Presentazione del ricorso oltre i termini perentori stabiliti dalla legge.
* Mancanza di interesse: L’impugnazione non arrecherebbe alcun vantaggio pratico al ricorrente, anche in caso di accoglimento.
* Aspecificità dei motivi: I motivi di ricorso sono generici, non indicano con precisione le presunte violazioni di legge o i vizi di motivazione della sentenza precedente.
In casi come questo, dove l’inammissibilità è palese, la Corte di Cassazione adotta una procedura semplificata, emettendo un’ordinanza che si limita a statuire la decisione senza una motivazione estesa, proprio perché le ragioni sono evidenti dall’esame preliminare degli atti.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
La decisione della Cassazione ha due implicazioni pratiche fondamentali. La prima è che la sentenza della Corte d’Appello diventa definitiva e irrevocabile. La seconda, di natura economica, è che il tentativo di impugnazione si traduce in un costo significativo per il ricorrente. La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende non è una semplice sanzione accessoria, ma una misura con una duplice finalità: da un lato, sanzionare l’abuso dello strumento processuale, e dall’altro, finanziare programmi volti al miglioramento del sistema giustizia. Questo provvedimento serve da monito: un ricorso in Cassazione deve essere preparato con estremo rigore e solo in presenza di vizi concreti e argomentabili, pena la sua reiezione con conseguenze economiche rilevanti.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che la Corte non ha esaminato il merito della questione perché l’atto di impugnazione non rispettava i requisiti procedurali o di legge necessari per essere preso in considerazione.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile in Cassazione?
La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una sanzione pecuniaria (in questo caso, 3.000 euro) a favore della Cassa delle ammende.
La Corte di Cassazione ha riesaminato i fatti della sentenza d’appello in questo caso?
No. La dichiarazione di inammissibilità ha impedito alla Corte di entrare nel merito della vicenda e di valutare la fondatezza delle argomentazioni del ricorrente contro la sentenza della Corte d’Appello.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 27962 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 27962 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 13/05/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME nato il 15/12/1992
avverso la sentenza del 06/11/2024 della CORTE APPELLO di CATANZARO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
MOTIVI DELLA DECISIONE
NOME ricorre avverso la sentenza, in epigrafe indicata, con la quale la Corte di appello di Catanzaro ha confermato la pronuncia resa il 23 ottobre 2018
dal Tribunale di Vibo Valentia per il reato di cui all’art. 73, comma 5, d.P.
ottobre 1990, n. 309, così riqualificato il fatto.
Ritenuto che l’unico motivo sollevato (Violazione di legge e vizio di
motivazione per incompatibilità della stessa con specifici atti del processo, nonc travisamento della prova) non è consentito in sede di legittimità, perché generic
meramente riproduttivo di profili di censura già adeguatamente vagliati e correttamente disattesi dalla Corte territoriale (p. 1 sent. app.), nonché volt
invocare una rilettura alternativa delle fonti probatorie, priva dell’individuazion specifici travisamenti di emergenze processuali e dunque estranea al sindacato d
legittimità;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la
condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa dell ammende.
Così deciso in Roma, il 13 maggio 2025
Il Consigliere estensore
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