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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e multa

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. La decisione sottolinea che, in caso di ricorso inammissibile, il ricorrente è tenuto non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche a versare una somma a titolo di sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende, confermando l’importanza di presentare impugnazioni fondate.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: le conseguenze economiche di un’impugnazione infondata

Quando si presenta un’impugnazione, è fondamentale che questa sia supportata da solidi motivi di diritto. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ci ricorda quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile, che non si limitano alla semplice conferma della decisione precedente, ma comportano anche significative sanzioni economiche per il ricorrente. Analizziamo il caso specifico e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari in data 27 febbraio 2024. Il ricorrente, attraverso il suo legale, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando le proprie ragioni dinanzi alla Suprema Corte.

La Decisione della Corte di Cassazione

Con un’ordinanza emessa il 17 giugno 2025, la settima sezione penale della Corte di Cassazione ha messo fine al percorso giudiziario. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa declaratoria ha avuto due conseguenze dirette e onerose per il ricorrente:

1. La condanna al pagamento delle spese processuali.
2. La condanna al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa decisione, pur nella sua sinteticità, è emblematica della gestione dei ricorsi che non superano il vaglio preliminare di ammissibilità.

Le Motivazioni: la gestione del ricorso inammissibile

L’ordinanza chiarisce un principio procedurale importante: il giudice non è tenuto a confutare analiticamente ogni singola doglianza sollevata dalle parti. È sufficiente che la motivazione si concentri sugli argomenti ritenuti decisivi o comunque rilevanti ai fini della decisione. Tutti gli altri punti, di conseguenza, si considerano implicitamente disattesi o superati dalla valutazione complessiva.

Nel caso specifico, la Corte ha ritenuto che il ricorso dovesse essere dichiarato inammissibile. Sebbene le motivazioni dettagliate non siano esplicitate nel breve testo dell’ordinanza, la formula utilizzata suggerisce una manifesta infondatezza o la carenza dei requisiti formali previsti dalla legge per questo tipo di impugnazione. La conseguenza automatica, prevista dal codice di procedura, è la condanna del ricorrente alle spese e a una sanzione pecuniaria, la cui entità è stabilita dal giudice in base alla natura del caso.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La pronuncia in esame ribadisce un avvertimento cruciale per chiunque intenda impugnare un provvedimento giudiziario. Presentare un ricorso, specialmente in Cassazione, non è un’azione priva di rischi. Un ricorso inammissibile non solo non porterà alla riforma della decisione impugnata, ma causerà un ulteriore esborso economico per il ricorrente. La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende ha una funzione sanzionatoria e dissuasiva, volta a scoraggiare impugnazioni pretestuose o dilatorie che appesantiscono inutilmente il sistema giudiziario. Pertanto, è essenziale una valutazione approfondita e prudente da parte del difensore sulla reale fondatezza dei motivi di ricorso prima di adire la Suprema Corte.

Cosa comporta la dichiarazione di ricorso inammissibile da parte della Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità comporta che il ricorso viene respinto senza esame del merito. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

Il giudice è obbligato a rispondere a tutte le argomentazioni presentate nel ricorso?
No. È sufficiente che il giudice motivi la sua decisione facendo riferimento agli elementi ritenuti decisivi o rilevanti. Tutte le altre argomentazioni si intendono implicitamente respinte o superate da tale valutazione.

Qual è stata la sanzione economica imposta al ricorrente in questo caso specifico?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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