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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e multa

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sulla valutazione degli elementi presentati, inclusi i precedenti del ricorrente. Di conseguenza, il proponente del ricorso è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Chiude la Porta e Condanna alle Spese

L’ordinanza della Corte di Cassazione che analizziamo oggi offre uno spunto cruciale sul tema del ricorso inammissibile e sulle sue dirette conseguenze economiche per chi lo propone. Comprendere i motivi che portano a una tale declaratoria è fondamentale per chiunque si approcci al sistema giudiziario, poiché un’impugnazione presentata senza i dovuti presupposti può trasformarsi in un ulteriore aggravio di costi. La Suprema Corte, con questa decisione, ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla giustizia di ultima istanza non è incondizionato, ma soggetto a precisi limiti di legge.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale trae origine dal ricorso presentato da un soggetto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Messina. Il ricorrente, nato a Catania, ha tentato di contestare la decisione di secondo grado portando le sue ragioni dinanzi alla Corte di Cassazione, il massimo organo della giurisdizione italiana. L’udienza per la discussione del caso è stata fissata per il 20 giugno 2025, durante la quale il Consigliere relatore ha esposto i fatti e le questioni giuridiche alla base del ricorso.

La Decisione sul Ricorso Inammissibile

L’esito del giudizio di legittimità è stato netto: la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa declaratoria impedisce alla Corte di entrare nel merito delle questioni sollevate, fermando il processo a una fase preliminare di valutazione. La dichiarazione di inammissibilità non significa che il ricorrente avesse torto o ragione nel merito, ma semplicemente che il suo atto di impugnazione non possedeva i requisiti necessari per essere esaminato. Come conseguenza diretta di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma aggiuntiva di tremila euro da versare alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione

Sebbene l’ordinanza sia sintetica, fornisce indicazioni preziose sulle ragioni che hanno guidato i giudici. La Corte ha rilevato che, per giungere alla declaratoria di inammissibilità, sono stati presi in considerazione i precedenti penali del ricorrente e la sua ‘negativa personalità’. Questi elementi, sebbene non attengano direttamente al merito delle singole censure, possono essere valutati dalla Corte come indici di un ricorso presentato in maniera generica, pretestuosa o con finalità meramente dilatorie. In tali circostanze, la legge prevede che l’impugnazione, se priva di fondamento specifico e chiaro, debba essere fermata sul nascere per non appesantire inutilmente il lavoro della giustizia.

Le Conclusioni

Questa ordinanza serve da monito: presentare un ricorso in Cassazione è un’attività che richiede rigore tecnico e la sussistenza di validi motivi di diritto. Un’impugnazione superficiale o infondata non solo non porterà al risultato sperato, ma comporterà anche conseguenze economiche significative. La condanna al pagamento delle spese e della sanzione alla Cassa delle ammende ha una duplice funzione: sanzionare l’abuso dello strumento processuale e dissuadere dalla presentazione di ricorsi temerari. È quindi essenziale affidarsi a una difesa tecnica competente che possa valutare attentamente le reali possibilità di successo prima di adire la Suprema Corte.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione riguardo al ricorso?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza quindi procedere a un esame del merito della questione.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Quali elementi ha considerato la Corte per dichiarare l’inammissibilità?
L’ordinanza menziona che la Corte ha tenuto conto dei ‘precedenti del ricorrente e la sua negativa personalità’ come fattori che hanno contribuito a qualificare il ricorso come inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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