LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: condanna alle spese e multa

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Torino. La decisione comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende, confermando le gravi conseguenze di un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: le Conseguenze della Condanna

L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre uno spunto fondamentale per comprendere le conseguenze di un ricorso inammissibile. Quando un’impugnazione viene giudicata tale, non solo non si ottiene una nuova valutazione del merito della questione, ma si va incontro a sanzioni economiche significative. Analizziamo questa breve ma incisiva decisione per capire meglio i meccanismi procedurali e le loro implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale trae origine da un ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino in data 13 novembre 2024. L’imputato, cercando di ribaltare la decisione di secondo grado, ha adito la Suprema Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento. Il caso è stato assegnato alla Settima Sezione Penale, che ha fissato l’udienza per il 4 giugno 2025.

La Decisione della Corte di Cassazione e il Ricorso Inammissibile

All’esito dell’udienza, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza con cui ha risolto la questione in modo netto e definitivo. I giudici supremi hanno dichiarato il ricorso inammissibile.

Questa declaratoria non è stata priva di conseguenze per il ricorrente. La Corte, infatti, lo ha condannato a sostenere due oneri finanziari:

1. Il pagamento delle spese processuali: si tratta dei costi che lo Stato ha sostenuto per la gestione del procedimento di Cassazione.
2. Il versamento di una somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende: questa è una sanzione pecuniaria aggiuntiva, prevista dalla legge proprio per i casi di inammissibilità del ricorso, al fine di scoraggiare impugnazioni pretestuose o palesemente infondate.

Le Motivazioni della Decisione

Il provvedimento in analisi è molto sintetico e non entra nel dettaglio delle ragioni specifiche che hanno portato a qualificare il ricorso come inammissibile. Tuttavia, possiamo delineare le motivazioni generali che solitamente conducono a una simile pronuncia. Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse ragioni, tipicamente legate a vizi formali o sostanziali. Tra le cause più comuni vi sono:

* La presentazione del ricorso oltre i termini di legge.
* La mancanza di motivi specifici di impugnazione o la proposizione di motivi non consentiti in sede di legittimità (ad esempio, richieste di una nuova valutazione dei fatti, che è preclusa alla Cassazione).
* La carenza di interesse ad agire da parte del ricorrente.
* Vizi nella procura speciale rilasciata al difensore.

La decisione, emessa dalla Settima Sezione Penale, spesso deputata a un esame preliminare dei ricorsi, suggerisce che i vizi erano di tale evidenza da non richiedere una trattazione più approfondita nel merito.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche del Ricorso Inammissibile

La conclusione che si trae da questa ordinanza è chiara: la presentazione di un ricorso inammissibile non è una mossa processuale priva di rischi. Oltre a non sortire alcun effetto sulla decisione impugnata, che diventa così definitiva, essa comporta un aggravio economico per il ricorrente. La condanna al pagamento delle spese e della sanzione a favore della Cassa delle ammende serve da deterrente contro l’abuso dello strumento processuale. Questa decisione ribadisce l’importanza di affidarsi a un difensore esperto che possa valutare attentamente la sussistenza dei presupposti per un’impugnazione, evitando così di incorrere in declaratorie di inammissibilità e nelle relative conseguenze negative.

Cosa succede quando un ricorso alla Corte di Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, non viene esaminato nel merito. Di conseguenza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. La sentenza impugnata diventa definitiva.

Qual è stato l’esito del ricorso contro la sentenza della Corte d’Appello di Torino in questo caso?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione con un’ordinanza.

Quali sanzioni economiche sono state imposte al ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati