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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e multa

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro alla Cassa delle ammende, confermando la definitività della decisione impugnata.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio delle conseguenze procedurali di un ricorso inammissibile presentato davanti alla Corte di Cassazione. Sebbene il documento sia estremamente sintetico, la sua analisi ci permette di approfondire un meccanismo fondamentale del nostro sistema giudiziario, volto a garantire l’efficienza e a scoraggiare impugnazioni pretestuose. Comprendere cosa accade quando un ricorso viene dichiarato inammissibile è cruciale per chiunque si approcci al mondo del diritto processuale penale.

I Fatti Processuali

Il caso trae origine da un ricorso per cassazione proposto da un soggetto avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Caltanissetta. Il ricorrente, nato nel 1994, ha cercato di ottenere una revisione della decisione di secondo grado rivolgendosi al massimo organo della giurisdizione ordinaria. La Corte Suprema, riunitasi in udienza, ha esaminato il ricorso proposto.

La Decisione della Corte di Cassazione

Con un provvedimento lapidario, la settima sezione penale della Corte di Cassazione ha posto fine al percorso processuale. L’ordinanza dichiara il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della questione, ovvero non valuta se le ragioni del ricorrente fossero fondate o meno. Si tratta, invece, di una pronuncia che blocca l’esame del ricorso sul nascere per la mancanza dei presupposti richiesti dalla legge per poter accedere al giudizio di legittimità.

Le conseguenze economiche del ricorso inammissibile

La declaratoria di inammissibilità comporta due precise conseguenze economiche per il ricorrente, come stabilito nel dispositivo dell’ordinanza:

1. Condanna al pagamento delle spese processuali: il ricorrente deve farsi carico dei costi del procedimento che ha attivato.
2. Condanna al versamento di una somma alla Cassa delle ammende: viene inflitta una sanzione pecuniaria, in questo caso di tremila euro, da versare a un fondo statale destinato al miglioramento del sistema penitenziario. Questa sanzione ha una chiara finalità sanzionatoria e dissuasiva.

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza in commento non esplicita le ragioni specifiche che hanno portato a considerare il ricorso inammissibile. Tuttavia, nel diritto processuale penale, le cause di inammissibilità sono tassativamente previste dalla legge. Un ricorso può essere dichiarato inammissibile, ad esempio, per la genericità dei motivi, perché presentato fuori termine, per la mancanza di un interesse concreto del ricorrente, o perché propone questioni di fatto che non possono essere valutate in sede di legittimità. La decisione della Corte, pur senza specificarlo, si fonda necessariamente su una di queste ragioni procedurali, agendo come un filtro per garantire che solo i ricorsi validamente proposti vengano esaminati nel merito.

Le Conclusioni

La pronuncia analizzata, pur nella sua brevità, è emblematica del rigore con cui la Corte di Cassazione valuta i presupposti di ammissibilità dei ricorsi. La decisione di dichiarare un ricorso inammissibile non è una mera formalità, ma una statuizione che rende definitiva la sentenza impugnata e sanziona l’abuso dello strumento processuale. Le implicazioni pratiche per il ricorrente sono significative: non solo vede preclusa la possibilità di un riesame della sua posizione, ma subisce anche conseguenze economiche rilevanti. Questo meccanismo serve a preservare la funzione della Corte di Cassazione come giudice di legittimità, evitando che venga oberata da impugnazioni infondate o dilatorie.

Cosa significa quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile?
Significa che la Corte non esamina il merito delle questioni sollevate perché il ricorso non rispetta i requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche per chi propone un ricorso dichiarato inammissibile?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una sanzione pecuniaria, in questo caso pari a 3.000 euro, in favore della Cassa delle ammende.

A cosa serve la Cassa delle ammende?
È un fondo gestito dallo Stato che raccoglie i proventi delle sanzioni pecuniarie processuali, come quella applicata in questo caso, per finanziare progetti volti al reinserimento sociale dei detenuti e al miglioramento delle infrastrutture carcerarie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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