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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e multa

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 4 aprile 2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bari. La decisione sottolinea come la dichiarazione di inammissibilità comporti automaticamente la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, fissata in questo caso a tremila euro, a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze Economiche della Decisione della Cassazione

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma comporta anche dei rischi procedurali ben precisi. Un ricorso inammissibile non solo pone fine alla speranza di ribaltare una decisione, ma può avere anche significative conseguenze economiche. Un’ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione Penale, lo dimostra chiaramente, condannando un ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una cospicua sanzione pecuniaria.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari il 7 marzo 2024. L’imputato, nel tentativo di ottenere una riforma della decisione a lui sfavorevole, si è rivolto alla Suprema Corte di Cassazione. Il procedimento è giunto all’udienza del 4 aprile 2025, durante la quale la Corte ha esaminato la validità dell’atto di impugnazione.

La Decisione della Corte: Il Ricorso Inammissibile

Dopo aver analizzato gli atti, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha concluso che il ricorso non possedeva i requisiti necessari per essere esaminato nel merito. Di conseguenza, la Corte ha emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questo tipo di pronuncia è di natura puramente processuale: la Corte non entra nel vivo delle questioni sollevate dal ricorrente, ma si ferma a una valutazione preliminare sulla correttezza formale e sostanziale dell’impugnazione.

Le Motivazioni della Condanna

La motivazione alla base della condanna economica è una diretta conseguenza della dichiarazione di inammissibilità. La legge prevede che, quando un ricorso viene giudicato inammissibile, il ricorrente debba essere condannato non solo al pagamento delle spese del procedimento, ma anche al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende. Nel caso di specie, la Corte ha quantificato tale sanzione in tremila euro. Questa misura ha una duplice finalità: da un lato, sanzionare l’abuso dello strumento processuale, scoraggiando la presentazione di ricorsi palesemente infondati o privi dei requisiti di legge; dall’altro, contribuire al finanziamento di attività di pubblica utilità gestite dalla Cassa delle ammende.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: l’impugnazione in Cassazione deve essere preparata con la massima cura e attenzione. Un ricorso inammissibile non è un esito neutro, ma comporta conseguenze patrimoniali dirette e immediate per il ricorrente. La decisione serve da monito sull’importanza di valutare attentamente i presupposti e le possibilità di successo prima di adire la Suprema Corte, al fine di evitare non solo una pronuncia sfavorevole, ma anche un significativo esborso economico che si aggiunge alle spese legali già sostenute.

Cosa succede quando la Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene automaticamente condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria in questo caso specifico?
Nell’ordinanza esaminata, la Corte di Cassazione ha condannato il ricorrente al pagamento di una somma pari a tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La dichiarazione di inammissibilità equivale a una decisione sulla colpevolezza o innocenza?
No. La dichiarazione di inammissibilità è una decisione puramente processuale. Significa che il ricorso non aveva i requisiti legali per essere giudicato e non implica alcuna valutazione sul merito dei fatti o sulla fondatezza delle accuse.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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