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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e multa

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sulla constatazione che le argomentazioni del ricorrente non superavano la plausibilità di quelle del giudice di merito. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza e le sue Conseguenze

Presentare un ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel sistema legale italiano, ma non tutte le impugnazioni vengono esaminate nel merito. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di quando un ricorso inammissibile viene rigettato, con significative conseguenze economiche per il proponente. Questo caso evidenzia i limiti del giudizio di legittimità e l’importanza di formulare motivi di ricorso che non si limitino a una semplice rilettura dei fatti.

I Fatti del Caso

La vicenda giudiziaria trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Trieste. Il ricorrente, un individuo nato a Udine nel 1969, ha impugnato la decisione di secondo grado dinanzi alla Corte di Cassazione. Il procedimento è stato assegnato alla Settima Sezione Penale, che ha fissato l’udienza per la discussione del caso.

La Decisione della Corte di Cassazione

Dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere designato, la Corte Suprema ha emesso un’ordinanza con una decisione netta: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento di due importi: le spese processuali sostenute dallo Stato e una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende, un ente che finanzia progetti di reinserimento per i detenuti.

Le Motivazioni dietro un Ricorso Inammissibile

La Corte ha basato la sua decisione su un principio consolidato nella giurisprudenza. Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché le argomentazioni proposte non sono state giudicate ‘maggiormente plausibili o dotate di una migliore capacità esplicativa’ rispetto a quelle già adottate dal giudice del merito, ovvero la Corte d’Appello. In altre parole, il ricorrente ha tentato di proporre una ricostruzione alternativa dei fatti, un’operazione che non è consentita in sede di legittimità. La Corte di Cassazione, infatti, non è un ‘terzo grado’ di giudizio dove si possono rivalutare le prove, ma ha il compito di verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione della sentenza impugnata. A sostegno di questa posizione, la Corte ha citato due precedenti specifici (Sez. 6, n. 5465/2021 e Sez. 6, n. 47204/2015), rafforzando la coerenza del proprio orientamento.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un concetto fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione: il ricorso deve concentrarsi su vizi di legittimità (violazione di legge o vizi di motivazione) e non può trasformarsi in un tentativo di ottenere una nuova valutazione dei fatti. La dichiarazione di ricorso inammissibile non è priva di conseguenze. Oltre a rendere definitiva la sentenza impugnata, comporta una condanna economica significativa per il ricorrente. La sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende serve anche come deterrente per evitare ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano il sistema giudiziario. Pertanto, prima di intraprendere questa strada, è essenziale una valutazione legale approfondita per verificare la sussistenza di validi motivi di diritto.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, come in questo caso, al versamento di una somma di denaro (tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

Per quale motivo principale la Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile in questo caso?
La Corte ha ritenuto che le argomentazioni del ricorrente non fossero più plausibili o esplicative rispetto a quelle adottate dal giudice di merito nei gradi precedenti. Questo indica che il ricorso tentava di ottenere una nuova valutazione dei fatti, attività preclusa al giudizio di legittimità della Cassazione.

Qual è la conseguenza economica diretta per chi presenta un ricorso inammissibile?
La conseguenza economica, come stabilito in questa ordinanza, è duplice: la condanna al pagamento delle spese processuali e il versamento di una sanzione pecuniaria, che in questa vicenda è stata quantificata in tremila euro da destinare alla Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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