Ricorso Inammissibile: le Conseguenze della Decisione della Cassazione
Quando un ricorso inammissibile viene presentato alla Corte di Cassazione, le conseguenze per il proponente possono essere significative, non solo dal punto di vista processuale ma anche economico. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come si conclude un percorso di impugnazione che non supera il vaglio preliminare di ammissibilità, chiudendo definitivamente la porta a un riesame nel merito.
I Fatti del Caso
Il caso in esame ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione da un individuo, a seguito di una sentenza emessa da una Corte d’Appello territoriale in data 11 settembre 2024. L’imputato, attraverso il suo legale, ha cercato di ottenere la riforma della decisione di secondo grado, portando le sue doglianze davanti ai giudici di legittimità. La Suprema Corte ha quindi fissato un’udienza per la discussione del caso, svoltasi il 4 aprile 2025.
La Decisione della Corte di Cassazione
All’esito dell’udienza e dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere designato, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha emesso una secca ordinanza. Il dispositivo della decisione, noto come P.Q.M. (Per Questi Motivi), è stato inequivocabile: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa statuizione ha impedito alla Corte di entrare nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente, fermando il processo di revisione sul nascere.
Analisi del Ricorso Inammissibile e le sue Implicazioni
La declaratoria di inammissibilità non è una decisione sulla colpevolezza o innocenza, ma un giudizio tecnico-giuridico che precede qualsiasi valutazione di merito. Significa che il ricorso non possedeva i requisiti minimi previsti dalla legge per poter essere esaminato. Le conseguenze di tale pronuncia sono state duplici e onerose per il ricorrente.
In primo luogo, la sentenza impugnata è diventata definitiva. In secondo luogo, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali sostenute nello stesso grado di giudizio. In aggiunta, è stata disposta la condanna al versamento di una somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di impugnazione inammissibile, volta a scoraggiare ricorsi pretestuosi o palesemente infondati.
Le Motivazioni della Decisione
L’ordinanza in esame è un provvedimento succinto e non entra nel dettaglio delle ragioni specifiche che hanno portato a dichiarare il ricorso inammissibile. Tuttavia, in linea generale, le cause di inammissibilità possono essere molteplici. Tra le più comuni vi sono la presentazione del ricorso fuori dai termini di legge, la mancanza di motivi specifici di impugnazione previsti dal codice di procedura penale (come la violazione di legge o il vizio di motivazione), o la manifesta infondatezza delle censure mosse alla sentenza precedente. La decisione della Corte suggerisce che il ricorso proposto mancava di uno o più di questi requisiti essenziali per poter essere discusso nel merito.
Le Conclusioni
La vicenda sottolinea un principio fondamentale del nostro sistema processuale: l’accesso ai gradi superiori di giudizio è subordinato al rispetto di rigorose regole procedurali e sostanziali. La presentazione di un ricorso in Cassazione deve essere attentamente ponderata e fondata su vizi concreti e specifici della decisione impugnata. Un’impugnazione che si rivela un ricorso inammissibile non solo non porta al risultato sperato, ma comporta anche conseguenze economiche rilevanti per il proponente, confermando la definitività della condanna e aggiungendo un ulteriore onere finanziario.
Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione nel caso esaminato?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza quindi esaminare il merito delle questioni sollevate.
Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
L’ordinanza non specifica i motivi esatti, ma un ricorso viene dichiarato inammissibile quando manca dei requisiti formali o sostanziali previsti dalla legge per poter essere esaminato, come ad esempio la manifesta infondatezza dei motivi o il mancato rispetto dei termini.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 16248 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 16248 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 04/04/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a PALERMO il 07/11/1969
avverso la sentenza del 11/09/2024 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
N. 43083/24 GIGLIO
OSSERVA
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato di cui all’art. 385
cod. pen.);
Esaminato il motivo di ricorso;
Ritenuto che il motivo dedotto con il ricorso, avente a oggetto violazione di
legge e vizio di motivazione circa la penale responsabilità, esula dalla valutazione di legittimità perché il giudice del gravame ha motivato in maniera logica,
coerente e puntuale (cfr. pagg. 2 e 3 della sentenza impugnata);
Rilevato, pertanto, che il ricorso debba essere dichiarato inammissibile, con
la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 04/04/2025.