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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e ammenda

La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Firenze. A seguito della declaratoria di ricorso inammissibile, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende, confermando le conseguenze negative di un appello privo dei requisiti di legge.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: le conseguenze della condanna

L’esito di un processo non si decide solo nel merito, ma anche attraverso il rigoroso rispetto delle regole procedurali. Un chiaro esempio ci viene fornito da una recente ordinanza della Corte di Cassazione, che ha dichiarato un ricorso inammissibile, condannando il proponente a significative conseguenze economiche. Questo provvedimento sottolinea l’importanza di presentare impugnazioni fondate e formalmente corrette per evitare sanzioni.

Il Caso in Esame: Un Appello Davanti alla Cassazione

La vicenda trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Firenze. Il ricorrente, un individuo nato nel 1979, ha cercato di ottenere la riforma della decisione di secondo grado. Tuttavia, il suo tentativo si è scontrato con una valutazione preliminare da parte dei giudici di legittimità.

La Procedura di Legittimità

Il giudizio in Cassazione non è un terzo grado di merito, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge e sulla logicità della motivazione della sentenza impugnata. Prima di analizzare le ragioni dell’appellante, la Corte verifica che il ricorso rispetti tutti i requisiti di ammissibilità previsti dal codice di procedura penale. Se questi requisiti mancano, il ricorso viene bloccato in questa fase preliminare.

La Decisione della Corte sul ricorso inammissibile

Con una sintetica ma decisa ordinanza, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha posto fine al percorso giudiziario del ricorrente. Il collegio ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione ha impedito ai giudici di entrare nel merito delle questioni sollevate, fermando di fatto il processo di revisione della sentenza d’appello.

Le conseguenze di tale declaratoria non sono state meramente procedurali. La Corte ha infatti applicato le disposizioni di legge che sanzionano l’utilizzo improprio dello strumento dell’impugnazione, condannando il ricorrente a due distinte voci di spesa:

1. Pagamento delle spese processuali: i costi relativi al procedimento svoltosi davanti alla Cassazione.
2. Versamento di una somma alla Cassa delle ammende: una sanzione pecuniaria di tremila euro, destinata a un fondo statale per progetti di rieducazione e prevenzione del crimine.

Le motivazioni

Sebbene l’ordinanza non espliciti nel dettaglio i motivi specifici che hanno portato a giudicare il ricorso inammissibile, la decisione si fonda implicitamente sulla mancanza di uno o più requisiti essenziali previsti dalla legge per l’impugnazione. Le cause di inammissibilità possono essere molteplici, come la presentazione del ricorso oltre i termini di legge, la mancanza di motivi specifici e pertinenti, o il tentativo di sollevare questioni di fatto che non possono essere riesaminate in sede di legittimità. La condanna alla sanzione pecuniaria, inoltre, suggerisce che la Corte abbia ravvisato una certa negligenza o colpa nella proposizione del gravame.

Le conclusioni

Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento: l’accesso alla giustizia deve essere esercitato con responsabilità. La proposizione di un ricorso inammissibile non solo si rivela inutile per la difesa del proprio diritto, ma comporta anche conseguenze economiche rilevanti. La condanna al pagamento delle spese e della sanzione alla Cassa delle ammende funge da deterrente contro impugnazioni dilatorie o palesemente infondate, garantendo che le risorse della giustizia siano concentrate su casi meritevoli di un esame approfondito. Per i cittadini e i loro difensori, ciò rappresenta un monito a valutare con estrema attenzione i presupposti di ammissibilità prima di adire la Corte di Cassazione.

Qual è stato l’esito del ricorso presentato alla Corte di Cassazione?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile con un’apposita ordinanza.

Quali sono le conseguenze economiche per la persona il cui ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La Corte di Cassazione ha esaminato il merito della questione?
No, dichiarando il ricorso inammissibile, la Corte non ha esaminato nel merito le ragioni dell’impugnazione, poiché l’atto non superava il vaglio preliminare dei requisiti di legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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