Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un Caso Pratico
L’ordinanza emessa dalla settima sezione penale della Corte di Cassazione il 4 aprile 2025 offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso inammissibile. Sebbene il documento non entri nel merito dei fatti che hanno portato alla condanna originaria, la sua decisione è estremamente significativa dal punto di vista procedurale. Analizziamo cosa significa questa pronuncia e quali sono le sue implicazioni.
Il Contesto: Un Ricorso contro la Sentenza della Corte d’Appello
Il caso ha origine da un ricorso presentato da un individuo contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo l’11 giugno 2024. Insoddisfatto della decisione di secondo grado, il ricorrente ha deciso di portare la questione davanti alla Corte di Cassazione, il massimo organo della giurisdizione italiana. Tuttavia, il suo tentativo non ha avuto successo.
La Decisione della Cassazione sul ricorso inammissibile
La Suprema Corte, dopo aver esaminato gli atti, ha dichiarato il ricorso proposto come inammissibile. Questa non è una decisione sul merito della questione (cioè se il ricorrente avesse ragione o torto sui fatti), ma una valutazione preliminare sulla conformità del ricorso ai requisiti richiesti dalla legge per poter essere esaminato.
Le Conseguenze Economiche per il Ricorrente
La dichiarazione di inammissibilità ha comportato due conseguenze economiche dirette per il ricorrente:
1. Condanna alle spese processuali: Il soggetto deve farsi carico dei costi legati al procedimento di Cassazione.
2. Pagamento di un’ammenda: La Corte ha inflitto una sanzione pecuniaria di 3.000 euro da versare alla Cassa delle ammende. Questa sanzione ha una funzione dissuasiva, volta a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o proposti senza rispettare le norme procedurali.
Le Motivazioni dietro un ricorso inammissibile
Anche se l’ordinanza in esame non esplicita le ragioni specifiche, un ricorso inammissibile viene dichiarato tale per motivi di carattere procedurale. La Corte di Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si riesaminano i fatti, ma un giudice di legittimità, che valuta solo se la legge è stata applicata correttamente nei gradi precedenti. Le cause più comuni di inammissibilità includono:
Mancanza dei Requisiti di Legge
Il ricorso potrebbe essere stato presentato fuori termine, senza la necessaria procura speciale al difensore, oppure potrebbe mancare di uno degli elementi formali essenziali previsti dal codice di procedura penale.
Manifesta Infondatezza dei Motivi
Spesso, i ricorsi vengono dichiarati inammissibili perché i motivi presentati sono palesemente infondati o perché cercano di ottenere dalla Cassazione una nuova valutazione dei fatti, compito che non le spetta. Il ricorso deve denunciare errori di diritto (violazione di legge) o vizi di motivazione della sentenza impugnata, non semplicemente contestare la ricostruzione degli eventi fatta dai giudici di merito.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema giudiziario: l’accesso alla Corte di Cassazione è soggetto a regole procedurali rigorose. Un ricorso inammissibile non solo impedisce l’esame del caso nel merito, ma comporta anche sanzioni economiche significative per il ricorrente. La decisione serve da monito sull’importanza di affidarsi a un difensore esperto che possa valutare attentamente i presupposti e le probabilità di successo di un ricorso in Cassazione, evitando iniziative processuali destinate a un esito negativo e costoso.
Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Significa che la Corte non ha esaminato il merito della questione perché il ricorso non rispettava i requisiti formali e sostanziali previsti dalla legge. La decisione impugnata diventa quindi definitiva.
Quali sono le conseguenze per chi propone un ricorso inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e, come in questo caso, al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende a titolo di sanzione.
Perché la Corte di Cassazione condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende?
Questa sanzione pecuniaria ha una finalità dissuasiva. Serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi dilatori, temerari o palesemente infondati, che sovraccaricano inutilmente il lavoro della Suprema Corte.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 16154 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 16154 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 04/04/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a ERICE il 28/10/1987
avverso la sentenza del 11/06/2024 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
letto il ricorso proposto nell’interesse di COGNOME NOME avverso la sentenza in epigrafe;
ritenuto che il ricorso è manifestamente infondato, avendo la Corte di appello adeguatamente motivato in ordine alla non necessità di procedere a
perizia pscichiatrica, valorizzando non solo la diagnosi di “disturbo dell’adattamento”, ritenuta inidonea a inficiare la capacità di intendere e volere,
ma anche i dati di fatto che avevano connotato la condotta di evasione, ritenuti di per sé dimostrativi della piena capacità di agire dell’imputato;
ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma
di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 4 aprile 2025 Il Consigliere es COGNOME sore COGNOME
Il PAsidepte