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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e ammenda

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza. Di conseguenza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende, in applicazione dell’art. 616 del codice di procedura penale, non sussistendo ipotesi di esonero.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze della Condanna in Cassazione

Quando si presenta un’impugnazione in sede giudiziaria, è fondamentale rispettare i requisiti di forma e di sostanza previsti dalla legge. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ci ricorda quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile. Con l’ordinanza in esame, i giudici supremi hanno ribadito un principio consolidato del nostro ordinamento processuale penale: chi propone un ricorso senza fondamento o privo dei presupposti di legge deve farsi carico non solo delle spese del giudizio, ma anche di un’ulteriore sanzione pecuniaria.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dal ricorso presentato da un soggetto avverso un’ordinanza emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Napoli in data 18 settembre 2024. Il ricorrente ha impugnato tale decisione dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, chiedendone la revisione. La Corte, riunitasi in camera di consiglio, ha esaminato gli atti e ha ascoltato la relazione del Consigliere designato prima di giungere alla propria determinazione.

La Decisione della Corte: Focus sul Ricorso Inammissibile

L’esito del giudizio di legittimità è stato netto: la Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa declaratoria non entra nel merito delle questioni sollevate dal ricorrente, ma si ferma a un livello preliminare, accertando che l’impugnazione non poteva essere esaminata per vizi procedurali o per manifesta infondatezza. La conseguenza diretta di tale decisione, come previsto dalla legge, è stata la condanna del ricorrente a sostenere i costi del procedimento.

Le Motivazioni: L’applicazione dell’Art. 616 cod. proc. pen.

La Corte di Cassazione ha basato la propria decisione sulla rigorosa applicazione dell’articolo 616 del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che, in caso di rigetto o di dichiarazione di inammissibilità del ricorso, la parte privata che lo ha proposto viene condannata al pagamento delle spese processuali. Inoltre, la stessa norma prevede che, salvo non ricorrano specifiche ipotesi di esonero (non riscontrate nel caso di specie), il ricorrente sia condannato anche al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende. I giudici hanno ritenuto congruo determinare tale somma in tremila euro. La motivazione, pur essendo sintetica, è chiara: la declaratoria di inammissibilità fa scattare automaticamente questo meccanismo sanzionatorio, che ha lo scopo di disincentivare impugnazioni meramente dilatorie o prive di seria prospettiva di accoglimento.

Le Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza, pur non introducendo nuovi principi di diritto, serve come importante monito sulle conseguenze di un’impugnazione presentata senza un’adeguata valutazione dei presupposti di ammissibilità. La condanna al pagamento delle spese e della sanzione pecuniaria rappresenta un onere economico significativo, volto a responsabilizzare le parti processuali. La decisione riafferma che l’accesso alla giustizia deve essere esercitato in modo consapevole, evitando di sovraccaricare il sistema giudiziario con ricorsi che, fin dall’origine, non hanno possibilità di essere esaminati nel merito. Pertanto, prima di intraprendere la via dell’impugnazione, è essenziale una scrupolosa analisi legale per evitare di incorrere in una declaratoria di ricorso inammissibile e nelle relative conseguenze economiche.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali sostenute nel giudizio.

Oltre alle spese processuali, ci sono altre sanzioni economiche?
Sì. Se non ricorrono specifiche cause di esonero previste dalla legge, la parte che ha proposto il ricorso inammissibile è condannata anche a versare una somma di denaro alla Cassa delle ammende. In questo caso, l’importo è stato fissato in tremila euro.

Qual è la base normativa per queste sanzioni?
La condanna alle spese e al versamento della somma alla Cassa delle ammende in caso di ricorso inammissibile è prevista dall’articolo 616 del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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