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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e ammenda

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 26 marzo 2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Genova. A seguito della declaratoria di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende, in applicazione dell’art. 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Conferma la Condanna alle Spese e all’Ammenda

Quando si presenta un ricorso per Cassazione è fondamentale rispettare i requisiti di ammissibilità previsti dalla legge. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci ricorda le gravi conseguenze di un ricorso inammissibile, che non solo viene respinto senza esame nel merito, ma comporta anche sanzioni economiche per il proponente. Analizziamo insieme questa decisione per comprendere meglio la procedura e le sue implicazioni.

I fatti del caso

Un soggetto, condannato con una sentenza della Corte d’Appello di Genova emessa il 25 settembre 2024, ha deciso di impugnare tale decisione presentando un ricorso alla Corte di Cassazione. Il ricorso era volto a contestare la legalità della sanzione che gli era stata inflitta in secondo grado. La Suprema Corte, tuttavia, non è entrata nel merito delle questioni sollevate, fermandosi a una valutazione preliminare sulla validità stessa dell’impugnazione.

La decisione sul ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 26 marzo 2025, ha dichiarato il ricorso inammissibile de plano, ovvero senza la necessità di una pubblica udienza. Questa procedura semplificata è prevista dall’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale per i casi in cui l’impugnazione appare manifestamente infondata o priva dei requisiti essenziali.

La conseguenza diretta di tale declaratoria è stata duplice per il ricorrente:

1. Condanna al pagamento delle spese processuali: i costi relativi al procedimento in Cassazione sono stati posti a suo carico.
2. Condanna al versamento di una somma alla Cassa delle ammende: oltre alle spese, il ricorrente è stato condannato a versare la somma di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende, un fondo destinato al miglioramento delle condizioni carcerarie e al reinserimento sociale dei detenuti.

Le motivazioni

La Corte ha basato la sua decisione su un principio consolidato in giurisprudenza. I giudici hanno richiamato precedenti sentenze (come la n. 944/2019 e la n. 22002/2019) per affermare che, in determinate circostanze, le questioni sollevate dal ricorrente non sono sufficienti a superare il vaglio di ammissibilità. La procedura de plano è stata ritenuta applicabile proprio perché il ricorso non presentava argomentazioni valide per un esame approfondito. La condanna alla sanzione pecuniaria in favore della Cassa delle ammende non è una punizione per aver esercitato un diritto, ma una conseguenza prevista dalla legge per aver attivato il complesso meccanismo della giustizia di legittimità con un’impugnazione priva dei presupposti necessari, causando un dispendio di risorse giudiziarie.

Le conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un messaggio chiaro: l’accesso alla Corte di Cassazione è un rimedio eccezionale, da utilizzare solo in presenza di vizi gravi e specifici nella sentenza impugnata. Un ricorso presentato senza solide basi giuridiche non solo sarà dichiarato inammissibile, ma comporterà anche significative conseguenze economiche. La decisione sottolinea l’importanza di una valutazione attenta e professionale prima di intraprendere un’impugnazione di legittimità, per evitare che un tentativo di difesa si trasformi in un ulteriore onere finanziario per l’interessato. La condanna alla Cassa delle ammende funge da deterrente contro ricorsi pretestuosi o dilatori, garantendo che l’operato della Suprema Corte si concentri sui casi che meritano un effettivo approfondimento giuridico.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammonta la sanzione economica in questo caso di ricorso inammissibile?
Nel caso specifico, oltre alle spese processuali, il ricorrente è stato condannato a pagare la somma di quattromila euro in favore della Cassa delle ammende.

Su quale base giuridica si fonda la decisione di inammissibilità ‘de plano’?
La decisione si basa sull’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale, che consente alla Corte di Cassazione di dichiarare un ricorso inammissibile senza udienza quando questo è manifestamente infondato o privo dei requisiti di legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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