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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e ammenda

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 3 marzo 2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Milano. La decisione comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende, rendendo definitiva la pronuncia di secondo grado.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di un’Impugnazione Respinta dalla Cassazione

Quando si impugna una sentenza, è fondamentale rispettare precise regole formali e sostanziali. La recente ordinanza della Corte di Cassazione del 3 marzo 2025 ce lo ricorda, dichiarando un ricorso inammissibile e condannando il ricorrente a pesanti conseguenze economiche. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere cosa accade quando un’impugnazione non supera il primo vaglio della Suprema Corte.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano in data 13 settembre 2024. Il ricorrente, attraverso il suo legale, ha cercato di ottenere l’annullamento della decisione di secondo grado, portando le sue ragioni dinanzi ai giudici di legittimità. Tuttavia, l’esito non è stato quello sperato.

La Decisione della Corte di Cassazione e il ricorso inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere designato, ha emesso un’ordinanza dal contenuto tanto breve quanto perentorio: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle questioni sollevate dall’imputato, ma si ferma a un livello precedente, ovvero alla verifica dei presupposti per poter accedere al giudizio di Cassazione. La conseguenza diretta di questa declaratoria è la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

L’ordinanza in esame è molto sintetica e non esplicita le specifiche ragioni dell’inammissibilità. Tuttavia, possiamo analizzare le cause generali che portano a una tale pronuncia. Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile per diverse ragioni, tutte riconducibili alla violazione di norme procedurali. Le cause più comuni includono:

* Mancanza dei motivi specifici: Il ricorso deve indicare in modo chiaro e preciso quali norme di legge si ritengono violate e perché la sentenza impugnata sarebbe errata. Motivi generici o vaghi non sono ammessi.
* Proposizione di questioni di fatto: La Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Non può rivalutare le prove o ricostruire i fatti come un tribunale di primo o secondo grado. Un ricorso che chiede una nuova valutazione dei fatti è destinato all’inammissibilità.
* Vizi formali: L’atto può presentare difetti legati alla sua redazione, sottoscrizione, notifica o al rispetto dei termini perentori per la sua presentazione.

Nel caso specifico, la Corte ha evidentemente riscontrato uno di questi vizi, che ha precluso l’esame del merito della vicenda.

Le Conclusioni

La declaratoria di ricorso inammissibile ha due implicazioni pratiche fondamentali. La prima è di natura economica: il ricorrente non solo non ottiene il risultato sperato, ma viene anche sanzionato con il pagamento delle spese e di una somma a favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione ha una funzione dissuasiva, per scoraggiare impugnazioni presentate senza un solido fondamento giuridico. La seconda implicazione è che la sentenza impugnata, quella della Corte d’Appello, diventa definitiva e irrevocabile. Ciò significa che la condanna o l’assoluzione in essa contenuta non può più essere messa in discussione, chiudendo definitivamente il percorso giudiziario. Questo caso sottolinea l’importanza cruciale di affidarsi a un difensore esperto per la redazione di un ricorso in Cassazione, un atto tecnico che non lascia spazio a imprecisioni o superficialità.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’ dalla Corte di Cassazione?
Significa che la Corte non ha esaminato il caso nel merito perché l’impugnazione presentava vizi formali o non rispettava i requisiti previsti dalla legge per l’accesso al giudizio di legittimità.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte il cui ricorso è dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma a titolo di sanzione pecuniaria, in questo caso 3.000 euro, in favore della Cassa delle ammende.

La decisione della Corte d’Appello è cambiata dopo questa ordinanza?
No, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso rende definitiva la sentenza impugnata, in questo caso quella emessa dalla Corte d’Appello di Milano il 13 settembre 2024.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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