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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e ammenda

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una sentenza del GUP di Brindisi. A seguito della declaratoria di inammissibilità, non essendo emersa l’assenza di colpa del ricorrente, quest’ultimo viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende, in applicazione dell’art. 616 c.p.p.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze Economiche per il Ricorrente

Presentare un’impugnazione in un processo penale è un diritto fondamentale, ma non è un’azione priva di conseguenze. Quando un appello viene giudicato privo dei requisiti di legge, la Corte può dichiararlo un ricorso inammissibile, una decisione che comporta non solo la conferma del provvedimento impugnato, ma anche sanzioni economiche significative per chi lo ha proposto. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di questa dinamica.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dal Giudice dell’Udienza Preliminare (GUP) del Tribunale di Brindisi. L’imputato, non accettando la decisione del primo giudice, ha deciso di rivolgersi alla Suprema Corte di Cassazione per chiederne l’annullamento. La Corte, tuttavia, non è entrata nel merito delle argomentazioni difensive.

La Decisione della Corte e il Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato l’atto di impugnazione e, senza discutere le ragioni di fondo del ricorrente, ha emesso una declaratoria di inammissibilità. Questa decisione significa che il ricorso è stato respinto per motivi procedurali. In pratica, l’atto non possedeva i requisiti di forma o di sostanza che la legge impone per poter essere esaminato nel merito. Di conseguenza, la sentenza del GUP di Brindisi è diventata definitiva.

Le Motivazioni: Colpa e Sanzioni Pecuniarie

La parte più significativa della decisione risiede nelle sue motivazioni. La Corte non si è limitata a respingere il ricorso, ma ha anche condannato il ricorrente a pagare sia le spese del procedimento sia un’ulteriore somma di 3.000,00 euro alla Cassa delle ammende. Questa sanzione si basa sull’articolo 616 del codice di procedura penale.

La norma stabilisce che, in caso di inammissibilità, la parte privata che ha proposto l’impugnazione è condannata a pagare le spese e una sanzione pecuniaria. La Corte ha richiamato una fondamentale sentenza della Corte Costituzionale (n. 86 del 2000), la quale ha chiarito che tale condanna può essere evitata solo se si dimostra che ‘la parte abbia proposto il ricorso senza versare in colpa nella determinazione della causa di inammissibilità’. Nel caso di specie, i giudici hanno ritenuto che non vi fossero elementi per escludere la colpa del ricorrente. La presentazione di un ricorso privo dei presupposti legali è stata quindi attribuita a una negligenza o a una valutazione errata da parte del proponente, giustificando l’imposizione della sanzione.

Le Conclusioni: L’Importanza di un Ricorso Ben Fondato

Questa ordinanza ribadisce un principio cruciale: impugnare una sentenza è un’attività che richiede massima diligenza e competenza tecnica. Un ricorso inammissibile non è un evento neutro; comporta conseguenze giuridiche ed economiche precise. La decisione evidenzia che il sistema giudiziario intende scoraggiare impugnazioni presentate in modo avventato o senza una solida base giuridica. Per i cittadini, ciò si traduce nella necessità di affidarsi a professionisti legali competenti, in grado di valutare attentamente le possibilità di successo e i rischi di un’impugnazione, evitando così non solo una sconfitta processuale, ma anche un aggravio di costi non indifferente.

Cosa significa quando un ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’?
Significa che il giudice non esamina il merito della questione perché l’atto di appello presenta vizi di forma, di sostanza o è stato proposto al di fuori dei termini previsti, violando i requisiti stabiliti dalla legge.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro, in questo caso 3.000,00 euro, in favore della Cassa delle ammende.

È sempre prevista una sanzione economica in caso di inammissibilità?
La sanzione è la regola, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale. Può essere evitata solo se la parte dimostra di aver proposto il ricorso senza colpa nel determinare la causa dell’inammissibilità, una circostanza che la Corte non ha ritenuto sussistente nel caso esaminato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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