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Ricorso inammissibile: condanna alle spese e ammenda

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. A seguito di questa decisione, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma non è un’opzione da percorrere alla leggera. Un’ordinanza della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per analizzare le gravi conseguenze di un ricorso inammissibile. Questo provvedimento non solo chiude definitivamente la porta a ulteriori discussioni sul caso, ma comporta anche significative sanzioni economiche per chi ha intrapreso l’azione legale in modo errato.

Il Contesto del Caso Giudiziario

Il caso in esame nasce da un ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli in data 14 ottobre 2024. L’imputato, sperando di ottenere una revisione della decisione di secondo grado, ha portato la questione dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione. Tuttavia, l’esito non è stato quello sperato.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 26 marzo 2025, ha posto fine al percorso giudiziario del ricorrente in modo netto e definitivo. I giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa formula significa che la Corte non è nemmeno entrata nel merito della questione; non ha valutato se le argomentazioni del ricorrente fossero fondate o meno. Ha semplicemente constatato che il ricorso non possedeva i requisiti di legge per poter essere esaminato.

Le Conseguenze Economiche della Dichiarazione di Inammissibilità

La declaratoria di inammissibilità non è una mera formalità. L’ordinanza, infatti, ha prodotto due effetti economici molto concreti a carico del ricorrente:
1. Condanna al pagamento delle spese processuali: si tratta dei costi sostenuti dallo Stato per la gestione del procedimento in Cassazione.
2. Condanna al versamento di una somma alla Cassa delle ammende: il ricorrente è stato obbligato a pagare tremila euro a questo specifico fondo statale, destinato a finanziare progetti di recupero per i detenuti.

Questa sanzione serve da deterrente per evitare ricorsi presentati con leggerezza o per scopi meramente dilatori.

Le Motivazioni della Decisione

Sebbene l’ordinanza non espliciti nel dettaglio le ragioni specifiche dell’inammissibilità, possiamo dedurre che il ricorso presentava vizi procedurali o di merito tali da impedirne l’analisi. Tipicamente, un ricorso inammissibile in Cassazione può essere tale perché:
– È stato presentato oltre i termini di legge.
– I motivi addotti non rientrano tra quelli specificamente previsti dal codice di procedura penale (ad esempio, si tenta di far rivalutare i fatti del caso, compito che non spetta alla Cassazione).
– I motivi sono generici, vaghi o non pertinenti rispetto alla sentenza impugnata.
La Corte, in questi casi, agisce come un filtro per garantire che solo le questioni di legittimità meritevoli di approfondimento vengano trattate, evitando un sovraccarico del sistema giudiziario.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

La decisione in commento ribadisce un principio fondamentale: l’accesso alla Corte di Cassazione è riservato a ricorsi che rispettino rigorosi requisiti formali e sostanziali. Proporre un’impugnazione senza un’attenta valutazione dei presupposti di legge non solo si rivela inutile ai fini del giudizio, ma espone il ricorrente a conseguenze economiche rilevanti. È un monito per chiunque intenda adire la Suprema Corte: l’assistenza di un legale esperto è cruciale per evitare di incorrere in una declaratoria di ricorso inammissibile e nelle relative sanzioni.

Cosa succede quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
La Corte non esamina il merito della questione e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.

A quanto ammonta la sanzione pecuniaria nel caso specifico analizzato?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, oltre al rimborso delle spese del procedimento.

La Corte di Cassazione ha modificato la decisione della Corte d’Appello?
No, la Corte di Cassazione non ha valutato la decisione della Corte d’Appello. Dichiarando il ricorso inammissibile, ha di fatto reso definitiva la sentenza impugnata, senza entrare nel merito delle argomentazioni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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